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corpo dell'attore

Il corpo dell’attore

dalla newsletter n. 39 - maggio 2024

4 minuti di lettura

Uno dei fondamentali aspetti che caratterizza il mondo teatrale – soprattutto se paragonato alla più recente settima arte del cinema – è la presenza fisica del corpo dell’attore in scena. Appare quasi come un’ovvietà che, spesso, tendiamo a dimenticare e che prendiamo come scontato. Si va a teatro anche per vedere come un attore o un’attrice si muove sulla scena, oltre all’opera a cui si va ad assistere. Soprattutto in Italia la cultura dell’attore come persona che attira il pubblico in sala è molto forte.

Ma cerchiamo di addentrarci meglio in quello che può apparire come una semplice ovvietà, ma che invece nasconde studi e riflessioni importanti da parte di autori, critici e registi teatrali, soprattutto degli ultimi decenni.

La presenza in scena

L’aspetto più significativo, come già detto, è la presenza dell’attore sul palco. Lui, in quanto attore e di conseguenza in quanto personaggio, è vivo ed è presente sul quel palco, in quel preciso momento. Carne che si muove, che respira, che ci parla: non è semplice letteratura o riproduzione successiva, ma momento che avviene davanti a noi. Un concetto che, durante l’ultimo secolo, ha portato all’ideazione del teatro performativo.

Un modo di vedere lo spettacolo non solo come forma rappresentativa di un testo, in cui il drammaturgo era re e controllore di ciò che veniva mostrato sul palco, ma come forma vitale. Non c’è un attore o un personaggio, ma essenzialmente un corpo che si muove. Ciò che crea impatto con lo spettatore, quindi, non è ciò che viene recitato, ma ciò che viene vissuto, lì e in quel momento.

Gli happening

Nascondo da qui gli happening, forme di teatro che racchiudono in scena – anche fuori dall’edificio teatro – un evento che mai più accadrà. Un happening può ripetersi diverse volte ma non sarà mai lo stesso evento: qualsiasi cosa accada non sarà riproponibile nella stessa sequenza di azioni. Uno degli happening più memorabili è Panoramic Sea di Tadeusz Kantor, performato per la prima volta nell’agosto del 1967. Durante il concerto, eseguito sulla spiaggia di Łazy, tutto ciò che accadeva era estremamente unico e legato al momento in cui veniva eseguito, come, per mero esempio, il calare o alzarsi della marea verso i musicisti e le conseguenze problematiche.

A definire uno spettacolo di questo genere non è solo il contesto che circonda l’attore – o chi performa, sarebbe più…

Greta Mezzalira

Classe 1995, laureata in Filologia Moderna. Innamorata del teatro fin dalla prima visione di "Sogno di una notte di mezza estate" durante una gita scolastica. Amante di musical e di letteratura.

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