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«Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte»: verso il Modernismo

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Gli ultimi decenni dell’Ottocento sono a dir poco cruciali per la pittura. Negli anni Settanta gli impressionisti mostrano che superare i rigidi dettami delle accademie è possibile; negli Ottanta i postimpressionisti preparano già il terreno all’arte del Novecento. Uno di questi artisti è Georges Seurat, con la sua opera più celebre Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte.

«Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte»: analisi dell’opera

Il soggetto del quadro di Seurat è ancora tipicamente impressionista: l’artista raffigura diversi parigini, di varie estrazioni sociali, che passano la domenica sull’isolotto della Grande Jatte, tra Neuilly-sur-Seine e Levallois-Perret, una delle mete predilette all’epoca. È quindi impossibile non pensare ai soggetti tanto cari a Renoir, Caillebotte o Degas.

C’è però, a livello formale, una differenza tangibile, che ci fa capire che ormai la stagione impressionista sta tramontando, per lasciare spazio a un movimento nuovo, il Postimpressionismo. In quest’opera non ritroviamo la sensazione di spontaneità che traspariva da quelle impressioniste, di solito dipinte dal vivo. Al contrario, in Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte la composizione è rigida, ingessata: è come se Seurat affermasse con orgoglio che il suo quadro, nonostante il soggetto, ha ben poco da spartire con il mondo reale.

L’opera, infatti, anticipa una delle idee centrali delle Avanguardie che caratterizzeranno il Novecento: l’arte non deve per forza imitare la realtà, anzi. Seurat si serve di due strategie per esprimere con la pittura questo concetto. La prima è la rinuncia al rispetto rigoroso della prospettiva, come già aveva fatto Manet nella sua Colazione sull’erba. La seconda è la tecnica puntinista, che contribuisce a irrigidire la composizione, allontanandola dalla fedele riproduzione della realtà. La strada è tracciata: nell’arco di qualche decennio, l’arte smetterà definitivamente di essere al servizio della realtà e si limiterà a suscitare emozioni.

A proposito di Georges Seurat

Georges Seurat (1859-1891) è uno dei principali esponenti del Postimpressionismo. Nello specifico, rappresenta – insieme a Paul Signac – una particolare corrente interna al Postimpressionismo: il Puntinismo, che deve il suo nome alla disposizione dei colori sulla tela con pennellate piccolissime. L’immagine, scomposta in puntini, viene ricreata all’istante dalla retina dell’osservatore se questi guarda il quadro da una certa distanza. La tecnica è estremamente moderna sia perché supera la semplice riproduzione della realtà, sia perché riesce a tradurre in arte i principi dell’ottica geometrica, creando un’intersezione fra arte e scienza.

L’opera più nota di Seurat è proprio Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande Jatte. Ricordiamo anche I bagnanti ad Asnières, che per via della tecnica rivoluzionaria con cui è realizzata suscita al Salone del 1884 reazioni che spaziano dallo scandalo alla curiosità.

 


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Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l'impresa e specializzata in Traduzione. Sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Nel 2020 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, «Noi quattro nel mondo».