Con il film del 1964 Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba, Stanley Kubrick è ormai uscito dalla fase iniziale della sua carriera cinematografica e si sta avviando verso il successo e la maturità . Il film è un’aspra e riuscita critica verso il presente e le derive più irragionevoli e paradossali che la realtà sta prendendo; siamo nel pieno della guerra fredda che vede contrapposti da una parte il capitalismo del mondo occidentale rappresentato dagli Stati Uniti e dall’altro il modello comunista con a capo l’Unione Sovietica. I due schieramenti hanno raggiunto una fragile e apparente stasi dovuta al contrapporsi da entrambe le parti dei possedimenti atomici. Un debole equilibrio che può resistere solo se rimane tale e nessuno dei due paesi prende realmente il sopravvento. Stanley Kubrick ragiona sul suo presente che oggi, a distanza di quasi sessant’anni, appare non così diverso da come vorremmo credere.
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Il dottor Stranamore è la storia di un generale americano che decide autonomamente di attaccare l’Unione Sovietica attuando il “piano R” che non prevede una ritirata se non ordinata dallo stesso generale. Uno dei bombardieri è diretto verso una base missilistica sovietica che, se colpita, farà innescare il cosiddetto Ordigno di fine mondo, un dispositivo che farà esplodere diverse bombe nucleari provocando la fine del mondo, o meglio l’estinzione della vita sulla Terra per circa novant’anni.
La vicenda procede su tre linee narrative separate, in tre luoghi distinti: il B-52, uno degli aerei militari che hanno avuto il comando di attaccare l’Unione Sovietica, la base Bulperson, base aerea statunitense da cui il generale Jack d. Ripper lancia il comando, base che verrà successivamente attaccata dallo stesso esercito americano per ordine del Presidente per cercare di bloccare l’azione di Ripper, e la War Room, la sala della guerra dove si riuniscono il Presidente degli Stati Uniti, diversi generali, il dottor Stranamore e l’ambasciatore sovietico Alexei De Sadeski. Lo spunto per la sceneggiatura è il libro del 1958 di Peter George, Red Alert, che ipotizza una possibile terza guerra mondiale atomica, ma Stanley Kubrick cambia il finale, alcuni personaggi e il tono generale della storia portandolo nel campo dellâ…