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paradiso perduto cinema

Regnare all’inferno o trovare il paradiso dentro di sé?

dalla newsletter n. 37 - marzo 2024

12 minuti di lettura

John Milton nel 1600 racconta la ribellione di Satana contro Dio e la tentazione da lui indotta a Adamo e Eva (quindi all’umanità), al peccato originale che ha per conseguenza la loro cacciata dal giardino dell’Eden; Il paradiso perduto, più in generale, affronta complesse tematiche etiche e morali: la disobbedienza, il libero arbitrio e la conseguenza delle proprie azioni, il peccato e la redenzione, la giustizia divina e la misericordia di Dio, il potere del male e la sua fascinazione e la possibilità dell’uomo di resistere a esso. Sono tematiche assolute e universali ed è proprio per questa loro natura che è possibile ritrovare echi del poema di John Milton in molte altre opere, che magari non hanno con esso un vero e proprio legame di discendenza. Vogliamo concentrarci su tre film che è possibile accostare tra loro per la materia che trattano e per gli argomenti che mettono in scena: Gummo di Harmony Korine, Tideland di Terry Gilliam e American Honey di Andrea Arnold.

La situazione di partenza dei tre film è molto simile perché i protagonisti si trovano a vivere in un mondo che non hanno scelto, in una condizione di disagio sociale che è conseguenza di azioni di altri; a loro il giardino dell’Eden è stato precluso in partenza, ciò che possono fare è resistere alle difficoltà, alla tentazione del male che ormai ha pervaso ogni angolo e trovare una redenzione, una nuova via da percorrere per riscattare sé stessi. La ricerca del paradiso dentro di sé viene a coincidere con la crescita dei protagonisti, bambini, ragazzi, adolescenti, così che le storie raccontate vanno ad assumere tratti che sono propri del coming of age, il genere che si concentra sul passaggio dall’innocenza e dalla spensieratezza di quando si è bambini alle responsabilità dell’essere adulti. Ma questi bambini e ragazzi non sono mai stati innocenti e spensierati e la lor formazione risulta frustrata.

Harmony Korine gira Gummo nel 1997 dopo essersi occupato della sceneggiatura di Kids, il film di Larry Clark del 1995. Gummo riprende le vite di alcuni ragazzi che vivono a Xenia in Ohio, una città devastata da un tornado: la situazione in cui si trovano a vivere i protagonisti sembra un castigo divino inflitto all’umanità per tutti i suoi peccati e sembra che per loro non ci sia alcun tipo di redenzione. Il male con tutte le sue devianze ha preso il sopravvento nella comunità che non ha più alcuno scopo e si abbandona ad azioni deplorevoli e a piccoli piaceri effimeri e malsani. I ragazzi, infatti, vivono le loro giornate tra violenza, perversione, droga e povertà senza mostrare nessun particolare slancio emotivo, come se si fossero arresi all’inferno in cui sono stati catapultati. Non c’è speranza, non c’è possibilità, c’è…

Chiara Cazzaniga

Chiara Cazzaniga, amante dell'arte in ogni sua forma, cinema, libri, musica, fotografia e di tutto ciò che racconta qualcosa e regala emozioni.
È in perenne conflitto con la provincia in cui vive, nel frattempo sogna il rumore della città e ferma immagini accompagnandole a parole confuse.
Ha difficoltà a parlare chiaramente di sé e nelle foto non sorride mai.

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