Dopo una campagna elettorale breve e un po’ sottotono, domenica 26 maggio si torna al voto, questa volta per il rinnovo dei rappresentanti del Parlamento Europeo. E così, a cinque anni di distanza, torna l’elezione più massiccia per il vecchio continente, che porterà alle urne oltre 400 milioni di cittadini UE.
Andare a votare alle elezioni europee è importante, perché è proprio a livello europeo che si prendono molte delle decisioni che, inevitabilmente, coinvolgono anche gli stati membri. E poi perché siamo a un bivio: da una parte c’è chi l’Europa vuole riformarla, chi vuole continuare con inerzia le politiche portate avanti negli ultimi anni e chi minaccia – pur con poca convinzione – di voler uscire dall’Unione.
Se siete incerti, curiosi, dubbiosi, in piena crisi già con le mani nei capelli, qui sotto proviamo a venirvi incontro, spiegando in modo semplice cosa succederà il 26 maggio. Spoiler: ve lo spieghiamo nel dettaglio, ma lo facciamo in modo molto molto semplice, quindi non vi spaventate! In fondo trovate anche i link utili per leggere i programmi elettorali dei principali partiti italiani, il nostro compito a casa obbligatorio prima di recarci alle urne. Iniziamo!
Come e dove si vota?
Si vota domenica 26 maggio dalle 7 alle 23. Potranno votare tutti i cittadini italiani maggiorenni, che hanno compiuto quindi 18 anni. Il Parlamento europeo è l’unica istituzione europea i cui membri sono eletti direttamente dai cittadini.
Per votare servono essenzialmente due cose: un documento di identità valido e la tessera elettorale. Panico tessera elettorale. Se avete già votato nel 99% dei casi ce l’avete, forse è in qualche cassetto ma ce l’avete, non temete! E se fosse scaduta? La tessera elettorale si rinnova all’ufficio elettorale del proprio comune di residenza. Per l’occasione gli uffici resteranno aperti anche il giorno delle elezioni, ma se siete nel panico e avete paura che la vostra tessera sia scaduta recatevi all’apposito ufficio in questi giorni.
E se invece fosse scaduta la carta di identità e i tempi del rinnovo fossero troppo lunghi (leggi: file interminabili per la carta d’identità elettronica)? Niente panico. Il diritto di voto potrà comunque essere esercitato, così come previsto a pagina 52 del manuale dei presidenti di seggio: «per l’identificazione degli elettori sono validi anche le carte di identità e gli altri documenti di identificazione rilasciati dalla pubblica amministrazione, anche se scaduti, purché siano sotto ogni altro aspetto regolari e assicurino la identificazione dell’elettore».
Nota bene: si può votare anche con passaporto o patente, purché dotate di fotografia e di timbro o di altra segnatura equivalente.
Le circoscrizioni e le schede elettorali
Il sistema elettorale delle elezioni europee prevede un voto alle liste. Si vota in base alla propria circoscrizione territoriale (detto semplice, un insieme di più regioni), quindi i candidati non saranno i medesimi per ogni regione d’Italia, ma varieranno in base al territorio in cui sono candidati.
Le circoscrizioni sono 5 in tutto:
- Nord Ovest (Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta)
- Nord Est (Friuli-Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna)
- Centro (Toscana, Umbria, Lazio, Marche)
- Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria)
- Italia insulare (Sicilia, Sardegna)
Saranno differenti anche le schede elettorali:
- Nord Ovest, scheda grigia
- Nord Est, scheda marrone
- Centro, scheda rossa
- Italia meridionale, scheda arancione
- Italia insulare, scheda rosa
Per votare basterà tracciare una X sul box corrispondente alla lista. Si possono esprimere un massimo di tre preferenze, ma sarà obbligatoria l’alternanza di genere.
Cosa non potete fare
Attenzione, il nemico pubblico numero uno dell’elettore è il voto disgiunto. Alle elezioni europee il voto disgiunto non è consentito (per farla facile non potete votare una lista e poi esprimere una preferenza per un candidato di un’altra lista). In questo caso il vostro voto sarà annullato. Attenzione anche al voto con alternanza di genere. Se indicate più preferenze controllate che i candidati siano di sesso differente. In caso di voto a due uomini o due donne senza l’inserimento di un terzo candidato di sesso opposto, sarà valida solo la prima preferenza. Non si può inoltre esprimere la preferenza per un candidato di un’altra circoscrizione, anche se la lista è la medesima (lo diciamo terra terra di nuovo: se voto nel Nord Ovest non posso votare un candidato della circoscrizione insulare, ad esempio, anche se il partito è lo stesso). È anche possibile votare la lista e non dare nessuna preferenza: in questo caso il voto andrà esclusivamente alla lista scelta.
E adesso? I link ai programmi elettorali
Ora che avete tutti gli strumenti per recarvi alle urne con cognizione arriva la sfida più difficile. Chi votare e soprattutto perché votare un partito, una lista, un candidato e non un altro. E qui non possiamo venirvi incontro un po’ perché non è nostro compito suggerirvi chi votare, un po’ perché le sensibilità politiche si maturano e si stabilizzano a livello personale con pochi ma efficaci ingredienti: lo studio, la passione e la riflessione critica.
C’è un disperato bisogno di ritrovare l’amore e la fiducia nei confronti dell’Europa, dello stato, della politica, delle istituzioni: per queste e altre mille ragioni vi invitiamo a buttare un occhio ai programmi elettorali per queste elezioni europee 2019. Trovate i principali qui sotto, pronti all’uso (in rigoroso ordine alfabetico):
- +Europa
- CasaPound
- Forza Italia
- Fratelli d’Italia
- La Sinistra
- Lega
- Movimento 5 Stelle
- Partito Democratico – Siamo Europei
- Partito Comunista
- Verdi
Vi ricordiamo, infine, che per entrare in Parlamento la lista dovrà superare a livello nazionale la soglia di sbarramento del 4%.
In alcuni comuni è election day
Ma non finisce qui: il 26 maggio andranno al voto anche molti comuni italiani e alcune città metropolitane (la più grande è Firenze). In queste elezioni – amministrative – si deciderà il nuovo assetto politico della città, con l’elezione del Sindaco e del consiglio comunale.
I comuni al voto si dividono in due grandi gruppi in base al numero degli abitanti: sotto i 15 mila abitanti si voterà solo il giorno 26 maggio e il candidato vincente sarà colui che prenderà almeno un voto in più dei suoi avversari; sopra i 15 mila abitanti, qualora nessuno dei candidati alla carica di sindaco raggiungesse il 50%+1 dei consensi, si andrà al cosiddetto ballottaggio, ovvero una seconda votazione tra i due candidati più votati. Questa seconda chiamata alle urne avverrà 14 giorni dopo la prima votazione.
Puoi scoprire se il tuo comune andrà al voto qui.
Buon voto a tutti noi!