L’autore
Nato nel 1930, Harold Pinter è considerato uno dei più grandi drammaturghi inglesi della storia contemporanea. Iniziando a lavorare come attore senza terminare gli studi alla Royal Academy of Dramatic Arts, Harold Pinter accettò lavori molto diversificati per poter sopravvivere. La sua prima opera teatrale fu Il compleanno, scritta nel 1958, a cui seguirono anche radio drammi e opere per la televisione.
La sua biografia ha sicuramente influito sul suo modo di narrare la vita sulla scena. Harold Pinter era di origine ebraica cresciuto nel periodo della Seconda Guerra Mondiale e successivamente divenne un pacifista militante contro il Thatcherismo. Da questi pochi tratti biografici si capisce la ricorrenza di tematiche quali la paura, il sospetto, il pregiudizio, il problema dell’identità individuale e la ricerca di un rifugio.
La sua realtà in scena
Grazie alla frequentazione delle persone attraverso i vari lavori che ha fatto, Harold Pinter ha saputo catturare la realtà dei rapporti umani e da lì estrarre una sua poetica e teoria. I personaggi di Pinter sono imprevedibili e oscuri, sono delineati dalla drammaturgia molto asciutta ed essenziale.
La drammaturgia di Harold Pinter è caratterizzata da un uso della lingua molto naturalistico che però punta a rivelare come il linguaggio sia incapace di creare ponti tra gli esseri umani. Il primo vero tradimento che si incontra è quello del linguaggio: strumento principe per le nostre comunicazioni, in realtà non porta nessun significato importante. Egli usa il linguaggio tipico della quotidianità per far vedere come possa essere usato per difendersi da qualsiasi conoscenza intima autentica con qualcun altro.
«Tradimenti»
La drammaturgia è composta da nove scene presentate a ritroso: nel 1977 in un pub si incontrano Jerry e Emma che riallacciano i rapporti dopo aver rotto la loro storia clandestina. Si scopre che Emma ha rivelato al marito Robert (a brev…
