Se pensiamo al porno e a tutto il mondo che gravita attorno a questo business così remunerativo, ma ancora così tabù, automaticamente colleghiamo un utente di sesso maschile. Vuoi per motivi «psicologici», che determinano da parte dell’uomo un bisogno per così dire visuale, vuoi perché le donne sono più pudiche sull’argomento e tacciono le loro visite sui siti a luci rosse, il mondo della pornografia è quasi sempre associato, pensato e gestito da un pubblico maschile per un utenza maschile.
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Eppure, pian piano le cose stanno cambiando e accanto a A study in Fetishism, Polanski e Bang!, solo per citarne alcune, ecco che compare, nel 2008, Jacques Magazine. A fondarla è Danielle Leder-Hettara, fotografa ed editrice statunitense, che ha deciso di abbattere i pregiudizi culturali legati al mondo dell’eros destinato agli «XY» e di aprire il campo della carta stampata al mondo dell’erotismo femminile.
Il perno editoriale attorno cui ruota la rivista è quello, ovviamente, della donna e della sua bellezza naturale, inserita in un contesto redazionale tutto al femminile che punta ad un lavoro sobrio e di classe.
Lavorando con sole pellicole analogiche, la Leder-Hettara fotografa donne che si propongono volontariamente per essere immortalate dal suo obiettivo ma, soprattutto, senza applicare filtri o attuare modifiche alle fotografie. «Sono tante le ragioni per cui una donna decida di mettersi in mostra, non lo fanno solo per farsi vedere. Esiste ancora una forma di vergogna verso il nostro corpo, e tra donne possiamo aiutarci a superare gli ostacoli», ha spiegato la direttrice in una sua intervista comparsa sul web.
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In definitiva, quello di Jacques Magazine: la rivista dell’eros al femminile fatta dalle donne è un concept nuovo, che unisce la sessualità, l’erotismo e la femmilità in modo discreto ma non per questo debole, e che riesce a veicolare messaggi di finezza e di classe pur tramite scatti molto forti e carichi di pulsione, che rimangono sullo scaffale del vietato ai minori di 18 anni, come una rivista «porno» che si rispetti.
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