«Come immaginate un’ora di educazione sessuale in un mondo senza censura e ipocrisia? Come raccontereste il piacere sessuale con un atto artistico?»
Due domande rivolte a 250 ragazzi tra 400 selezionati. Hanno tra i 18 e i 24 anni e rispondono con un breve self-tape – autoritratto video che dir si voglia – rispondono con il mezzo che conoscono meglio. La chiamata pubblica è di Making (of) love, ora diventata una campagna di crowdfunding per finanziare un film documentario che parli semplicemente di un tema: l’educazione sessuale oggi in Italia.
Nella maggior parte dei Paesi europei l’educazione sessuale è materia obbligatoria di studio: non lo è in Italia dove il compito è demandato alla famiglia, al sentito dire e all’esperienza personale. Un piano che vede oscurantismo e silenzio alla base della formazione e che, come la storia insegna, non può portare molto lontano.
Ci tiene a sottolinearlo Lucio Basadonne, co-regista del progetto, e dell’ormai celebre Unlearning, insieme alla sua compagna Anna Pollio.
«Non si è mai andati oltre alle fredde spiegazioni scientifiche sull’anatomia, la contraccezione, le malattie sessualmente trasmissibili. Al punto che pornografia e forum sul web sono diventati i veri maestri degli adolescenti in un Paese in cui crescere è, di fatto, ancora un tabù».
(fonte: Italia che cambia)
Making (of) love: il documentario
L’idea originaria di questo documentario sull’educazione al piacere è da attribuire al professor Paolo Mottana, docente di filosofia dell’educazione, promotore della pedagogia immaginale e della controeducazione.
Il documentario ha come obbiettivo creare un film che parli agli adolescenti del diritto al piacere, di eros leggero e ludico, basato sulla volontà di liberi individui, dove il sesso non è solo quello relegato alla prestazione del porno, ma è anche fatto di sapori, odori, arte e libertà. Un dialogo diretto tra ragazzi, per ragazzi.
L’educazione sessuale in Europa
Secondo gli standard europei la definizione di educazione sessuale è la seguente: “apprendere gli aspetti cognitivi, emotivi, sociali, relazionali e fisici della sessualità. L’educazione sessuale inizia precocemente nell’infanzia e continua durante l’adolescenza e la vita adulta e mira a sostenere e proteggere lo sviluppo sessuale. Gradualmente essa aumenta l’empowerment di bambini e ragazzi, fornendo loro informazioni, competenze e valori positivi per comprendere la propria sessualità e goderne, intrattenere relazioni sicure e gratificanti, comportandosi responsabilmente rispetto a salute e benessere sessuale propri e altrui”.
Gli Standard europei suggeriscono una concezione olistica dell’educazione sessuale, che comprende non solo la semplice prevenzione dei problemi di salute, ma si focalizza anche sulla sessualità come elemento positivo (anziché principalmente “pericoloso”) del potenziale umano e come fonte di soddisfazione e arricchimento nelle relazioni intime.
Ad oggi il nostro Paese invece rimane uno dei pochi Stati membri in cui l’educazione sessuale non è obbligatoria, accanto a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania (fino al 2017 anche Regno Unito).
Per colmare questo gap di informazione, in questi anni sono nate tante iniziative: nel 2018 dall’e-shop MySecretCase – leader nella vendita di sex toys e blog di informazione sessuale – nasce Millennial Sex, una video guida online di educazione sessuale in pillole, rivolta alle donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni.
Articolata in 10 episodi, la guida risponde ad altrettante domande molto ricorrenti tra le Millennial: quanti e quali orgasmi si possono raggiungere? Il punto G esiste davvero? Come si usa un vibratore? Posso usarlo con il mio partner? Scegliendo una comunicazione mirata e precisa, ma leggera, il sito riesce a veicolare informazioni dettagliate e puntuali.
L’esperienza di alcuni Stati esteri, dove l’educazione sessuale viene introdotta già dalla scuola primaria come materia curricolare, potrebbe ispirare l’organizzazione e la progettazione di una formazione educativa scolastica anche in Italia. Del resto l’ha specificato anche Papa Francesco pochi mesi fa «il sesso non è un mostro, serve più educazione nelle scuole». Non c’è niente di sbagliato nel porsi mille domande, è nella natura umana conoscere, sbagliare e forse comprendere.
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Di sicuro oggi si può scoprire qual è il punto di vista dei ragazzi con il progetto Making (of) love e come dice lo slogan “unirsi alla terza rivoluzione sessuale”. Si arriva a questo punto solo se si calcola la prima rivoluzione raccontata nel geniale Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini con l’accettazione sociale di ciò che avviene al di fuori delle tradizionali relazioni, fino ad oggi. Tutto è possibile o quantomeno necessario.
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