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Nude in New York 1979

I nudi di Lucien Clergue

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6 minuti di lettura

Non esistono in fotografia dei canoni veri e propri, precisi riferimenti fissi, non vi è insomma la presenza di regole così ferree che non possano essere disattese; ma di certo sono esistiti, e a volte esistono ancora, sguardi in grado di rimanere impressi nel tempo, fotografi che nel corso della loro carriera diventano figurativamente come statue erette in mezzo alla piazza delle arti visive: essi producono immagini che vengono conosciute e riconosciute, chieste e richieste, come se queste delineassero una storia della fotografia a tappe, di sicuro immagini indelebili.

Caco in the forest 1976 © Lucien Clergue Per vedere senza censura, clicca sull'immagine
Caco in the forest 1976 © Lucien Clergue
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Se diciamo Lucien Clergue ci appaiono immediatamente davanti agli occhi i ritratti a Pablo Picasso, i paesaggi di sabbia, la corrida, gli zingari, l’espressività di Jean Cocteaututtavia, durante il 1970, il suo argomento preferito diventa il corpo delle donne: i suoi nudi prendono vita su una spiaggia lungo la costa della Camargue, mescolandosi alla sabbia, all’acqua e al sole e diventando Le sabbie del linguaggio.

Nude of the sea 1956 © Lucien Clergue Per vedere senza censura, clicca sull'immagine
Nude of the sea 1956 © Lucien Clergue
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Il suo studio e la sua passione continuano con i nudi di donna in città nel 1975 fino ai nudi che passano alla storia come “zebrati” e rendono tutto il suo lavoro una magnifica scoperta, tra luci e ombre, sul corpo femminile. Le sue composizioni sono caratterizzate proprio dal gioco, piuttosto provocante, tra ombre e nudi femminili.

Zebra nude 1998 © Lucien Clergue
Zebra nude 1998 © Lucien Clergue

Tornando indietro nel tempo, Clergue nasce nel 1934 ad Arles, nel sud della Francia, da una famiglia di piccoli commercianti e, anni dopo, impara da autodidatta le basi della tecnica fotografica. Segnato dagli intensi anni di guerra, all’età di 10 anni deve prendersi cura di sua madre morente; così Lucien prende la sua dolorosa infanzia e la traduce in fotografia. Cimiteri, rovine e desolazione alimentano la sua malinconia e nutrono la sua voglia di esprimersi.

Il suo interesse per i diversi media artistici, per i diversi stili e tecniche è qualcosa che ha segnato la sua carriera. Noto anche per le amicizie che aveva con artisti di rilievo, come Pablo Picasso, Jean Cocteau, Roland Barthes e la Gypsy Kings, la biografia di Lucien Clergue è un intreccio interessante, non a causa delle sue amicizie con personaggi famosi, ma sopratutto per merito delle sue fotografie. Vive nella zona di Arles per la maggior parte della sua vita, puntando il suo obiettivo sulle corride, i circhi e le bellezze locali. Certo dall’incontro con Pablo Picasso nasce una lunga amicizia che viene raccontata nel libro Picasso mon ami, scritto dallo stesso Clergue.

Nude in New York 1979 © Lucien Clergue Per vedere senza censura, clicca sull'immagine
Nude in New York 1979 © Lucien Clergue
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 «È stata la mia prima impressione con la nudità, non esattamente piuttosto con la femminilità delle donne nella loro bellezza e il loro fascino, a non finire mai».

Si legge proprio nei suoi scatti il suo amore sfrenato per questa femminilità, per le donne e per il loro corpo sensuale e libero, come lui stesso ha dichiarato «sono andato a prostitute ed è stato come una festa. Mi ricordo che salendo quella piccola scala guardavo la chiusura della finestra nel boudoir e pensavo a van Gogh che fece la stessa cosa, lo immagino a guardare il fiume che diceva a se stesso: ‘Forse dovrei fare un dipinto da qui’».

Lucien Clergue celebra Venere che esce dal mare, tra le ombre della città e nelle sue immagini sono racchiuse l’intensità e la poetica macabra del suo stile unico.

Shadows nude, white sands, New Mexico 1986 © Lucien Clergue Per vedere senza censura, clicca sull'immagine
Shadows nude, white sands, New Mexico 1986 © Lucien Clergue
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Semplicemente, con la forza delle linee e della luce, Clergue ha trattato il nudo come si tratta un paesaggio: le sue modelle sono state generalmente fotografate in parte, i visi volutamente tagliati, i loro contorni a righe con le ombre o – con un vestito di luce – come era solito dire, spesso infatti appaiono come le sculture amorfe di Henry Moore, piuttosto che a donne reali.

Pharaonne, lighthouse of Faraman 1981 © Lucien Clergue
Pharaonne, lighthouse of Faraman 1981 © Lucien Clergue

Oggi i nudi di Lucien Clergue appaiono alle più grandi collezioni museali sparse per il mondo e il suo nome rientra a pieno titolo nei fotografi più influenti del XX secolo. I suoi scatti hanno contagiato intere generazioni di fotografi, trasformando i nudi in simboli di vita, di fertilità e sensualità: l’autore esprime corpi che emanano una vera bellezza impreziosita da un senso di libertà.

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Fausta Riva

Fausta Riva nasce in Brianza nel 1990.
Geografa di formazione(Geography L-6) poi specializzata in fotografia al cfp Bauer.
Oggi collabora con agenzie fotografiche e lavora come freelance nel mondo della comunicazione visiva.
Fausta Riva nasce sognatrice, esploratrice dell’ordinario. Ama le poesie, ama perdersi e lasciarsi ispirare.

2 Comments

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