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il padre della sposa

«Il padre della sposa», una commedia spensierata

Una commedia spensierata e piacevole, in cui sono gli attori protagonisti a brillare

4 minuti di lettura

Dal 16 al 18 febbraio, per tre sere consecutive, al Teatro Pirandello di Agrigento è approdata la commedia Il padre della sposa. Protagonisti Gianfranco Jannuzzo, agrigentino doc che torna a casa in questa occasione, e Barbara De Rossi che, per la prima volta, calca il palco del Teatro Pirandello.

Fin dal volantino la commedia si presenta come spensierata e piena di gag, ma sicuramente sono i due attori veterani a costituirne il vero pregio, più che il testo.

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«Il padre della sposa»: uno spensierato dramma familiare

La trama della commedia è sicuramente già sentita: un padre, interpretato da Gianfranco Jannuzzo, che non accetta che la figlia stia crescendo e debba andare via con il marito trasferendosi per sempre in America. Risuonano sicuramente le note di Il tempo se ne va di Adriano Celentano, in quella concezione quasi “nazionalpopolare” del ruolo del padre in famiglia. Come ha spiegato Jannuzzo a Carnet Verona:

Giovanni è tenero, buffo e surreale. Lui è un dentista, apprezzato, composto ed educato, che, alla notizia del matrimonio della sua “bambina”, perde letteralmente la testa: inizia a dire le parolacce, cose surreali, alza la voce. In lui c’è una fortissima ed inconscia forma di gelosia.

Il padre della sposa è una vicenda spensierata perché scevra dai dibattiti odierni in maniera ingenua e genuina. Il personaggio del padre è costruito per eccessi e gag spesso esagerate che compromettono la sospensione dell’incredulità. La costante ricerca della risata del pubblico e della battuta ad effetto finisce in alcune scene per ottenere l’effetto opposto.

Tuttavia il pubblico ride, perché, a priori da come sia il testo, che ha sicuramente dei difetti, l’aspetto eccezionale di questo lavoro è proprio lui, Gianfranco Jannuzzo. L’esperienza dell’attore lo porta a sapere quando improvvisare, quando fare sorridere: la naturalezza con cui calca il palco è palpabile.

La forza dei protagonisti

Jannuzzo si lascia andare in espressioni tipiche dialettali, che il pubblico agrigentino ovviamente apprezza forse con più consapevolezza, ma di cui anche un non siciliano potrebbe ridere. La ricerca di questa risata attraverso la lingua e l’esagerazione è sempre appartenuta a Jannuzzo che forse, tornato a casa, si sente in una confort zone importante che lo rende anche più sciolto.

La chimica tra lui e Barbara De Rossi, che interpreta la moglie, è assolutamente efficace. La contrapposizione fra la donna calma e rilassata e il dinamico fiume in piena che Jannuzzo interpreta è forse l’elemento più riuscito dell’intero spettacolo.

La macchietta del wedding planner, in quanto tra le ragioni della disperazione del padre c’è anche questa figura, è poi sostenuta e resa più efficace dalla presenza e dalla prontezza del protagonista.

«Il padre della sposa» è un’esperienza rilassante

Sappiamo bene che durante gli spettacoli teatrali accade molto spesso di trovarsi impellicciati, per non dire stanchi, accalorati e quasi come in Chiesa, passivi di fronte al sacro e anonimo.

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Ovviamente questo non succede quando si vanno a vedere delle commedie. Il padre della sposa non fa sempre ridere, non è sempre perfetta, ma forse proprio per questa imperfezione costituisce una piacevole esperienza. Grazie alla bravura dei veterani, che accompagnano i giovani ancora un po’ acerbi, in un’avventura rilassante.

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Silvia Argento

Nata ad Agrigento nel 1997, ha conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne, una magistrale in Filologia Moderna e Italianistica e una seconda magistrale in Editoria e scrittura con lode. È docente di letteratura italiana e latina, scrittrice e redattrice per vari siti di divulgazione culturale e critica musicale. Ha pubblicato un saggio su Oscar Wilde e la raccolta di racconti «Dipinti, brevi storie di fragilità».

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