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Ramadan: cos’è e cosa prevede il mese di digiuno per i musulmani

Tra meno di una settimana avrà inizio il Ramadan per milioni di fedeli musulmani. Ma che cosa prevede il nono mese dell’anno nel calendario islamico?

7 minuti di lettura

Nella notte del primo aprile inizia il sacro mese di Ramadan per milioni di fedeli musulmani in tutto il mondo e rappresenta la rivelazione del Corano al profeta Muhammad durante la sua permanenza nella grotta Hira

È nel mese di Ramadan che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione. Chi di voi ne testimoni l’inizio digiuni. E chiunque è malato o in viaggio assolva in seguito altrettanti giorni. Allah vi vuole facilitare e non procurarvi disagio, affinché completiate il numero dei giorni e proclamiate la grandezza di Allah Che vi ha guidato. Forse sarete riconoscenti!

Versetto 185 della sura 2 detta al-Baraqa, della Giovenca

In un hadith, detto e usanza del profeta, si legge che egli digiunasse dall’alba al tramonto, per cui si mangia dopo il calar del sole. Il sawm, digiuno, fa parte dei 5 pilastri dell’Islam, ovvero i precetti da seguire per essere un buon fedele che sono: shahadah (la testimonianza), salat (la preghiera), zakat (elemosina), sawn (digiuno) e hajj (pellegrinaggio a Mecca). 

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Il calendario islamico segue il ciclo lunare e ogni anno il Ramadan cambia il suo periodo ma la ricorrenza è datata sempre al nono mese; l’anno lunare si basa sui cicli della luna che di solito equivalgono a 354-355 giorni.  Questo mese non ha come unico obiettivo il digiuno e la preghiera ma è vissuto anche come il periodo adatto per spiare i propri peccati. Nella dottrina islamica non si può compiere un’azione se nel cuore vige un sentimento diverso poiché Allah è spettatore dell’interno dell’anima e degli organi come per l’esterno. Questa dottrina, chiamata in arabo zahir/batin vale per tutto l’anno e non solo in questo mese in cui viene solo intensificato.

  Tra i versetti più importanti del digiuno vi sono il 184 della sura 2 e i 3,4,5 della sura 97 e recitano:

  • «Digiunerete per un determinato numero di giorni. Chi però è malato o è in viaggio, digiuni in seguito altrettanti giorni. Ma per coloro che a stento potrebbero sopportarlo, c’è un’espiazione: il nutrimento di un povero. E se qualcuno dà di più, è un bene per lui. Ma è meglio per voi digiunare, se lo sapeste!». Spiegando chi può fare il digiuno e chi può astenersi.
  • «La notte di Al-Qadr è migliore di mille mesi. Durante questa notte gli Angeli e lo Spirito discendono, con il permesso del loro Signore per ogni ordine. Essa è pace e salvezza fino all’alba.» Questo rappresenta per i sunniti, la notte in cui l’Arcangelo Gabriele ha incontrato Muhammad, per gli sciiti invece è la notte in cui ogni scienza è rivelata all’Imam.

Esistono due eventi precisi durante il digiuno e sono Il suhur e l’iftar, i due momenti in cui si mangia prima di iniziare a digiunare. Il secondo è molto famoso perché si organizzano cene e feste in compagnia di altri fedeli. Il Ramadan quindi è il periodo dell’anno più atteso dalla comunità ed in suo onore si organizza la ‘aid al fitr, la festa dell’interruzione del digiuno che si trascorre in famiglia. Dopo le funzioni in moschea, le persone si recano dai parenti per portare doni e festeggiare insieme la rottura da astensioni e limitazioni. Tra le portate più significative vi è il Mamooul, dolce della cultura araba composto da pasta frolla, datteri, pistacchi e mandorle tipica di questa festività. 

In Italia i musulmani di solito si riuniscono insieme nelle sedi delle associazioni religiose oppure nelle moschee presenti sul territorio. A Napoli esistono diversi gruppi come Handala che organizzano l’iftar  almeno una volta a settimana con musulmani e non per creare integrazione e dialogo. Questo è accaduto anche nella città di Bologna due anni fa voluta dagli studenti universitari e l’invito era rivolto a tutti.

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La libertà di culto è fondamentale ed il dialogo con culture e tradizioni diverse lo è altrettanto per sancire unione, rispetto e comprensione reciproca. La rottura del digiuno aperta a tutti è presente in poche città italiane, bisogna estenderla per invitare a distruggere i muri costruendo ponti. Il Corano 18, 47 ci insegna: «Nell’Ultimo Giorno faremo muovere le montagne e spianeremo la superficie della terra e riuniremo tutti gli uomini, senza eccezione alcuna.» 

Gli uomini sono tutti uguali dinanzi a Dio senza distinzione di origine, provenienza, sesso, lingua, credo e convinzioni. Non importa quale Dio si veneri e quale libro si legga, il destino e l’amore sono immutabili.  

Auguriamo a tutti i musulmani del mondo di trascorrere un sereno mese di Ramadan, che Dio vi e ci protegga tutti, abbiate coraggio, sempre.

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Alessandra Ferrara

Nata nella provincia di Caserta e laureata in lingue straniere all'università Orientale e cultrice dei diritti umani presso La Sapienza. Sostenitrice della libertà e protezione dei più deboli, amo viaggiare scrivere e leggere e nel tempo libero sono una serie tv addicted.

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