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La rivoluzione degli affetti: dal poliamore all’etica della monogamia

Nel suo saggio, Brigitte Vasallo contrappone poliamore - una relazione libera e orizzontale tra più individui - e monogamia. Ma davvero quest'ultima è solo un portato della cultura capitalistica?

12 minuti di lettura

È possibile, oggi, pensare ancora all’attualità di una relazione monogama? Ci poniamo questa domanda a seguito della lettura di Per una rivoluzione degli affetti – Pensiero monogamo e terrore poliamoroso di Brigitte Vasallo, edito da Effequ. 

Le differenze tra poliamore e monogamia secondo Brigitte Vasallo

Nel saggio l’autrice focalizza l’attenzione sul poliamore, inteso come una nuova e rivoluzionaria tipologia di rapporto di base affettivo-sentimentale che può instaurarsi tra esseri umani. 

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Il poliamore è presentato come una relazione di tipo orizzontale e non verticale o gerarchica tra più persone che condividono un legame affettivo. Secondo l’autrice esso si pone come un’alternativa reale alle relazioni monogame. La monogamia, infatti, secondo Brigitte Vasallo, è marcata e segnata dalla cultura capitalista-occidentale. Essa, ricamando sulle relazioni monogame il mito dell’amore romantico, le ha finalizzate al proseguimento della specie e di nuova forza lavoro per perpetuare la società capitalista. 

monogamia Brigitte Vasallo

Il poliamore, invece, permetterebbe l’uguaglianza delle parti e un sistema reticolare di cura e di attenzioni tra più soggetti, svincolati dall’obiettivo schiacciante, secondo l’autrice, della riproduzione

Infatti, una relazione monogama eterosessuale che si sublima nella nascita dei figli è soggetta al controllo da parte degli organi di potere che ne sanciscono validità ed esattezza, tenendo conto di tutta la sfera religiosa, lavorativa ed economica che ne fa da corollario, finanche al vivere quotidiano (come l’abitare) che ne rappresenta il supporto incontestabile.

Come afferma l’autrice: 

Ciò che chiamiamo monogamia è la struttura invisibile in cui si gioca la partita dell’amore, la scacchiera. Tanto che non viene nemmeno nominata: è data per scontata. Quali elementi contiene questa scacchiera in cui si giocano le coppie? Alla base ci sono la romanticizzazione del vincolo, il compromesso sessuale, l’esclusività di entrambi i soggetti e il futuro riproduttivo, che aleggia come un fantasma sugli amori e sulle coppie. Per inquadrare questi elementi in un percorso specifico sono state fissate una serie di pratiche di convivenza e dipendenza, anche economica, che danno sostanza materiale alla costruzione amorosa. 

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La domanda che ci poniamo però è: può essere la monogamia davvero rapportabile ad una struttura invisibile che soggiace sotto le nostre volontà in maniera così latente che ne perdiamo la consapevolezza? Dove stanno qui il libero arbitrio e la scelta del soggetto? 

Vero è che la programmazione ideologica agisce in maniera subdola nelle nostre vite di esseri umani, ma è anche vero che siamo esseri senzienti dotati di facoltà di scelta. E nel momento in cui ci ritroviamo a dover optare per un’alternativa di vita possibile non abbiamo solo la monogamia.

La monogamia, come si evince dall’analisi di Brigitte Vasallo, al di là delle ipotetiche costrizioni ideologiche, può essere una scelta consapevole e responsabile non per forza rassicurante. Anche il rapporto monogamo, infatti, se pur socialmente in uno stato di accettazione più avanzato rispetto al rapporto poliamoroso, nasconde insidie e difficoltà che i soggetti coinvolti si trovano a risolvere giorno dopo giorno. Per questo, l’aspetto fondamentale si racchiude nella possibilità di una scelta consapevole e responsabile e, che sia essa del poliamore o della relazione monogama, richiede lo stesso grado di coraggio e di impegno nei confronti dell’essere umano o degli esseri umani accanto a noi.

Il tradimento, perché è sbagliato a prescindere dalla monogamia

Il tradimento è uno dei temi caldi affrontati da Brigitte Vasallo nella sua discussione sulla monogamia nell’opposizione della relazione poliamorosa. 

monogamia Brigitte Vasallo

Se intendiamo il tradimento come mera questione sessuale che lede l’esclusività di un rapporto allora sì, nella relazione poliamorosa non vi è questo limite e questo timore, perché si presuppone che di base ci siano più persone coinvolte

In Per una rivoluzione degli affetti, Brigitte Vasallo sostiene che 

Nella monogamia, la posizione di amante è penalizzata tanto quanto la posizione dell’amata non esclusiva. Ma tutta questa penalizzazione non impedisce all’infedeltà di rientrare nei meccanismi stessi di riaffermazione della monogamia. Sono questi i meccanismi che generano il terrore poliamoroso e che fanno emergere le relazioni chiuse ed esclusive come l’unica forma sopportabile.

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La posizione svantaggiata in cui la società monogama eterosessuale relega l’amante o la persona tradita, inibisce secondo Brigitte Vasallo la possibilità di far affiorare relazioni poliamorose

Ma chiediamoci perché in una relazione monogama non riusciamo ad ammettere il tradimento. 

Oltre la mera questione sessuale il tradimento è considerato un atteggiamento errato perché, in principio, significa trasgredire ad un patto morale che i soggetti coinvolti hanno stipulato in partenza. 

Tradire deriva dal latino tra-dare, ovvero consegnare. La sua connotazione negativa si lega al tradimento di Giuda ai danni di Cristo. Ed essendo una società, quella occidentale, permeata suo malgrado dal cristianesimo e dal suo pensiero, come sosteneva Benedetto Croce, intellettuale ateo ma capace di dare una visione lucida di questo atteggiamento, intendiamo il tradimento come la violazione di un patto di fiducia.

È per questo che il tradimento è sbagliato aprioristicamente: non è nel numero di persone coinvolte in una relazione che si definisce un tradimento, ma nel venire meno alla responsabilità umana che ha coinvolto all’inizio le persone in una relazione. In sintesi, che si sia due o cinque, se tra esseri umani in quanto tali c’è un accordo tacito ma ugualmente profondo e valido, tradire quell’accordo rappresenta il punto di chiusura della relazione.

Il connotato di esistenza per Brigitte Vasallo

Proseguendo in Per una rivoluzione degli affetti, Brigitte Vasallo si chiede se è la relazione monogama a legittimare la nostra esistenza: 

Perché la forma di riproduzione che legittima il sistema monogamo non è una forma qualunque, ma quella che conferma l’individuo come tale, inteso nel suo isolamento e nella sua solitudine contemporanea. Il sistema monogamo è uno strumento di costruzione del soggetto egocentrico, chiuso in sé stesso.  

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L’autrice afferma che il connotato del pensiero ideologico della monogamia ha una validità addirittura ontologica: il soggetto non esiste al di fuori di una relazione monogama. 

Possiamo considerare anche questo vero a prescindere oppure necessita di un occhio critico? Un soggetto umano esiste nella relazione con l’alterità: è questo il suo unico connotato di esistenza. Esistiamo in relazione ai nostri genitori, alle persone che frequentiamo nel corso della nostra vita, esistiamo in relazione alle persone che abbiamo amato e amiamo, esistiamo in relazione alle persone che detestiamo, a quelle che abbiamo conosciuto anche solo per una notte e poi sono scomparse. La nostra persona si costruisce nell’altro e con l’altro, a prescindere dal tipo di relazione o dal sesso biologico. Indi per cui è scorretto affermare che solo la relazione monogama conserva un connotato di esistenza, bensì la relazione in quanto tale come riconoscimento dell’altro da me ha e conserva un connotato di esistenza.

L’eros dell’esclusività 

Alla luce di questa nuova analisi e di questo dialogo con il testo di Brigitte Vasallo sulla monogamia e il poliamore, possiamo quindi riconsiderare anche l’eroticità dell’esclusività. 

Il rapporto monogamo è esclusivo nella misura in cui due persone, che non sono necessariamente un uomo o una donna ma anche delle coppie omosessuali, si scelgono e compiono un atto di responsabilità e di impegno reciproco. Ma perché possiamo affermare che l’esclusività ha un suo portato erotico? 

L’esclusività del rapporto a due è erotica perché in questa è intrinseco il riconoscimento esclusivo dei soggetti. Al di là della favola romantica che è stata imposta sulle relazioni monogame, come sostiene Emmanuel Levinas nel saggio Totalità e infinito, la costruzione dell’io si fonda sullo sguardo dell’altro e sullo sguardo che il soggetto scambia con l’alterità. 

Così ne deriva un eccitamento, nato dalla sensazione di unicità che si prova nell’essere collegati all’altro. Lo sguardo pornografico del soggetto sull’altro e dell’altro sul soggetto, così concentrato e così fisso da scovarne ogni dettaglio, è totalmente erotico. E che qui siano coinvolti due soggetti dello stesso sesso o due soggetti eterosessuali o ancora due soggetti con un gender fluido non importa, perché è nella relazione a due che viene fuori quell’eccitamento erotico.

Per questo possiamo affermare che la fallacia del considerare la relazione monogama vincolata al sistema capitalista-occidentale è evidente. Una relazione monogama esiste quando esistono due persone che si scelgono reciprocamente e qui costruiscono la loro esistenza, nel riconoscimento reciproco e verticalizzato nella profondità dei propri sé.

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Anto D'Eri Viesti

A proud millennial. Dopo il dottorato in semiotica e gender studies decide di dedicarsi solo alle sue passioni, la comunicazione e la scrittura.
Copywriter e social media manager.
La verità sta negli interstizi, sui margini e nei lati oscuri.
Tanti fiori, cioccolato e caffè.

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