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Tempo di Libri si racconta a BookCity: una grande festa con tante novità

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5 minuti di lettura

Ieri nella cornice della manifestazione milanese BookCity si è tenuta la presentazione un evento altrettanto grande ed importante per la cultura e l’editoria italiana: Tempo di Libri, la fiera internazionale del libro dalla firma meneghina. Ricardo Franco Levi (presidente Aie e de La Fabbrica del Libro), Andrea Kerbaker (direttore di Tempo di Libri) e lo scrittore e giornalista Lorenzo Viganò hanno illustrato le novità della fiera e il Gioco dei Perché, progetto che la Fiera internazionale dell’Editoria dedica agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori. Già in corso da settembre con moltissime classi, il gioco toccherà la propria tappa conclusiva da giovedì 8 a lunedì 12 marzo nella storica area di Fieramilanocity.

Parola d’ordine: inclusione

Il senso vero di Tempo di libri sarà quello di diventare una grande festa. E una festa ha davvero senso se tutti siamo insieme. La premessa imprescindibile, quindi, è che tra la fiera milanese e quella torinese non sia in corso nessuna guerra: Milano e Torino fanno parte di un’unica grande famiglia del libro ed insieme devono celebrare la cultura e l’istruzione.

Aria di cambiamenti

Nuovo direttore, nuove date (distanti dalla manifestazione piemontese, da giovedì 8 a lunedì 12 marzo), nuova location (Fieramilanocity): Tempo di Libri si rinnova e abbraccia nuove collaborazioni e nuove iniziative con scuole, università, musei, teatri e carceri. Importanti anche gli sponsor privati, a cui gli organizzatori, però, non chiedono solo finanziamenti ma anche un ruolo attivo nella preparazione delle iniziative.

La quantità non basta

In un paese e in una città dove l’offerta libraria è già di per sé importante, cosa offre Tempo di Libri che non sia già a disposizione? Il capoluogo lombardo è già brulicante di presentazioni gratuite ed interessanti ed una semplice risposta in termini quantitativi non basterebbe. La fiera, dunque, si muoverà in due direzioni: quella di trasformare la cultura in una grande festa e quella di avere un palinsesto chiaro in cui il pubblico si possa riconoscere facilmente.

La grande festa della cultura

La cultura verrà trasformata in una grande e divertente celebrazione, a partire dall’inaugurazione: la sera di mercoledì 7 marzo si terrà la festa degli incipit, in cui trecento ragazzi delle università leggeranno gli incipit di opere famose, per poi lasciare spazio alle danze a allo svago. Si festeggeranno, poi, i centoventi anni dell’Inter, gli ottant’anni dalla morte di Gabriele D’Annunzio e una lettura collegiale e una lectio di Luis Sepúlveda ricorderanno Ernest Hemingway a cento anni dal suo ferimento.

Un palinsesto chiaro

Fondamentale sarà un palinsesto chiaro e in cui il pubblico si possa riconoscere facilmente. I temi principali saranno cinque, uno diverso per ogni giorno:  giovedì 8 l’argomento saranno le donne, venerdì 9 la ribellione e le sue infinite varianti nella cultura, sabato 10 Milano, domenica 11 i il rapporto tra il libro e l’immagine e lunedì 12 il mondo digitale.

Un viaggio nella letteratura

Ma le novità non finiscono qui. Oltre ad essere una grande festa, Tempo di Libri trasformerà la letteratura anche in un inusuale viaggio. Verranno organizzati, infatti, vari percorsi autoriali:  si chiederà agli scrittori di raccogliere il pubblico in un’agorà portandolo fisicamente in giro per i diversi stand.

Da Dino Buzzati al Gioco dei Perché

Tra il 1968 e il 1968 Dino Buzzati ha pubblicato sul Corriere dei Piccoli la rubrica I perché dove, con pazienza, rispondeva ai perché più strani posti dai bambini. Tempo di Libri parte da qui per costruire la sua iniziativa, Il gioco dei Perché: un gioco a più tappe che coinvolge scuole e studenti. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere all’indirizzo scuole@tempodilibri.it.

Tempo di Libri invita tutti nella sua casa in centro città per cinque giorni di incontri, scambi e divertimento per tutte le età, da giovedì 8 marzo a lunedì 12.

 

 

Camilla Volpe

Classe 1995. Prima a Milano, ora sotto il Vesuvio - almeno per un po'. PhD candidate in Scienze Sociali e Statistiche. Mamma e papà non hanno ancora capito cosa faccio nella vita.

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