Terme sono stabilimenti annessi a una sorgente termale, dotati di impianti finalizzati al suo sfruttamento a scopi terapeutici. Nell’antica civiltà romana erano edifici pubblici con bagni caldi e freddi, corredati di palestre, porticati e giardini. È comprovato il carattere terapeutico di molte acque minerali: acque naturali, presenti sulla superficie terrestre in forma “spuria”, miste a sostanze disciolte allo stato ionico (sali minerali), allo stato gassoso e in forma non ionica, oltre che sotto forma di composti organici di natura biologica. La varietà di acque sfruttabili è notevole, e comprende acque minerali, oligominerali e mediominerali, e, classificate in base alla composizione salina, acque salse o cloruro sodiche, acque sulfuree, acque arsenicali-ferruginose, acque bicarbonate, acque solfate, acque carboniche, acque radioattive e acque salso-bromo-iodiche.
Un ventaglio di possibilità di scelta, per chi volesse sperimentare gli effetti benefici di queste acque della salute. Purtroppo la tendenza umana a lucrare tutto il lucrabile porta a limitare fortemente le possibilità di accesso a certe ricchezze di pubblica proprietà, e spesso stabilimenti termali lussuosi si accaparrano il diritto di sfruttare le sorgenti e pongono barriere di prezzo al pubblico. Un buon modo per aggirare l’ostacolo e godere di una risorsa che è di tutti, è quello di orientarsi verso le cosiddette “terme libere”. Ce n’è un buon numero in Italia, e tutte accarezzate da una mirabile cornice naturale.
Le terme libere di Saturnia nascono da un colpo di fulmine mancato, di Zeus in direzione di Saturno. Accanto ai lussuosi stabilimenti tutto intorno, ci sono vasche libere e terme naturali. Le cascate di Gorello e le terme a gradoni di Marciano sono tra queste.
Ischia è l’isola delle terme. C’è un percorso che annoda insieme tutti i principali punti con acque termali: si parte da Olmitello, nel sud. Poi si curva in senso orario e si arriva alle Fumarole. Qui l’acqua che arriva dal mare è bollente, ribolle in superficie e scotta le rocce circostanti. Il bagno è possibile solo d’estate, ma si possono fare sabbiature calde. Straiati sulla sabbia si è accarezzati da un calore naturale. Nella baia di Sorgeto le sorgenti si allargano in immense piscine, suggestive anche d’inverno e di notte. L’acqua arriva dal fondale marino a 90°. Duecento sono gli scalini per raggiungere le terme. Ci sono acque termali che arrivano fino in spiaggia, alla spiaggia dell’Agnone nel comune di Forio.
Acqua trasparente e variopinta alle terme libere Clarletti, a Viterbo. Più romantiche le terme libere di Petrolio, a Siena, sulle sponde del torrente Farma. Sono le uniche in Italia in cui è possibile passare direttamente dalle bollenti acque termali al gelo di quelle fluviali. Nella Val d’Orcia, vicino a Siena, sorge un piccolo borgo, Bagno Vignoni, con una piscina scavata nella piazza principale. Oggi la balneazione è proibita, per motivi di decoro, ma alla fine del percorso del parco dei Mulini c’è una vasca che raccoglie le acque di canali e rigagnoli tutto intorno. In una frazione di Castiglione d’Orcia, i Bagni San Filippo, c’è una cascata immobile, che pare gelata. È un gioiello che colora l’atmosfera di fantascientifico. Si chiama “fosso bianco” o “cascata della balena bianca”.
Alle terme libere di Bormio, in Lombardia, si può appoggiare la schiena a rocce da un lato gelate di neve. Fa un contrasto pazzesco con l’acqua bollente in cui si è immersi fino al collo. La vasca si chiama Leonardo da Vinci, ed è chiusa e protetta da un bosco sui lati.
Da nord a sud con poca pecunia e un po’ di spirito d’avventura si può nuotare in acque salutari, sentir palpitare la terra, e lavarsi dagli affanni della vita metropolitana. A costo zero, perché quella manciata di euro che si spendono vanno in due birrette in più da sorseggiare a bordo vasca, nell’erba, mentre il sole si ritira.