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Terme di Sorgeto. Fonte: www.momondo.it

Terme libere, da nord a sud Italia

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Terme sono stabilimenti annessi a una sorgente termale, dotati di impianti finalizzati al suo sfruttamento a scopi terapeutici. Nell’antica civiltà romana erano edifici pubblici con bagni caldi e freddi, corredati di palestre, porticati e giardini. È comprovato il carattere terapeutico di molte acque minerali: acque naturali, presenti sulla superficie terrestre in forma “spuria”, miste a sostanze disciolte allo stato ionico (sali minerali), allo stato gassoso e in forma non ionica, oltre che sotto forma di composti organici di natura biologica. La varietà di acque sfruttabili è notevole, e comprende acque minerali, oligominerali e mediominerali, e, classificate in base alla composizione salina, acque salse o cloruro sodiche, acque sulfuree, acque arsenicali-ferruginose, acque bicarbonate, acque solfate, acque carboniche, acque radioattive e acque salso-bromo-iodiche.

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Terme del Bagnaccio. Fonte: www.momondo.it

Un ventaglio di possibilità di scelta, per chi volesse sperimentare gli effetti benefici di queste acque della salute. Purtroppo la tendenza umana a lucrare tutto il lucrabile porta a limitare fortemente le possibilità di accesso a certe ricchezze di pubblica proprietà, e spesso stabilimenti termali lussuosi si accaparrano il diritto di sfruttare le sorgenti e pongono barriere di prezzo al pubblico. Un buon modo per aggirare l’ostacolo e godere di una risorsa che è di tutti, è quello di orientarsi verso le cosiddette “terme libere”. Ce n’è un buon numero in Italia, e tutte accarezzate da una mirabile cornice naturale.

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Terme libere di Saturnia. Fonte: www.momondo.it

Le terme libere di Saturnia nascono da un colpo di fulmine mancato, di Zeus in direzione di Saturno. Accanto ai lussuosi stabilimenti tutto intorno, ci sono vasche libere e terme naturali. Le cascate di Gorello e le terme a gradoni di Marciano sono tra queste.

Ischia è l’isola delle terme. C’è un percorso che annoda insieme tutti i principali punti con acque termali: si parte da Olmitello, nel sud. Poi si curva in senso orario e si arriva alle Fumarole. Qui l’acqua che arriva dal mare è bollente, ribolle in superficie e scotta le rocce circostanti. Il bagno è possibile solo d’estate, ma si possono fare sabbiature calde. Straiati sulla sabbia si è accarezzati da un calore naturale. Nella baia di Sorgeto le sorgenti si allargano in immense piscine, suggestive anche d’inverno e di notte. L’acqua arriva dal fondale marino a 90°. Duecento sono gli scalini per raggiungere le terme. Ci sono acque termali che arrivano fino in spiaggia, alla spiaggia dell’Agnone nel comune di Forio.

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Terme libere di Petrolio. Fonte: www.momondo.it

Acqua trasparente e variopinta alle terme libere Clarletti, a Viterbo. Più romantiche le terme libere di Petrolio, a Siena, sulle sponde del torrente Farma. Sono le uniche in Italia in cui è possibile passare direttamente dalle bollenti acque termali al gelo di quelle fluviali. Nella Val d’Orcia, vicino a Siena, sorge un piccolo borgo, Bagno Vignoni, con una piscina scavata nella piazza principale. Oggi la balneazione è proibita, per motivi di decoro, ma alla fine del percorso del parco dei Mulini c’è una vasca che raccoglie le acque di canali e rigagnoli tutto intorno. In una frazione di Castiglione d’Orcia, i Bagni San Filippo, c’è una cascata immobile, che pare gelata. È un gioiello che colora l’atmosfera di fantascientifico. Si chiama “fosso bianco” o “cascata della balena bianca”.

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Cascata della balena bianca. Fonte: www.momondo.it

Alle terme libere di Bormio, in Lombardia, si può appoggiare la schiena a rocce da un lato gelate di neve. Fa un contrasto pazzesco con l’acqua bollente in cui si è immersi fino al collo. La vasca si chiama Leonardo da Vinci, ed è chiusa e protetta da un bosco sui lati.

Da nord a sud con poca pecunia e un po’ di spirito d’avventura si può nuotare in acque salutari, sentir palpitare la terra, e lavarsi dagli affanni della vita metropolitana. A costo zero, perché quella manciata di euro che si spendono vanno in due birrette in più da sorseggiare a bordo vasca, nell’erba, mentre il sole si ritira.

Francesca Leali

Nata a Brescia nel 1993. Laureata in lettere moderne indirizzo arti all'Università di Bergamo, dopo un anno trascorso in Erasmus a Parigi. Appassionata di fotografia, cinema, teatro e arte contemporanea.

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