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Da sinistra a destra: la moderatrice Barbara Stefanelli, Paola Passarelli, Giuseppe Sala, Roberto Maroni, Fabrizio Curci, Ricardo Franco Levi, Andrea Kerbaker. Foto di Fabrizio Villa

Tutto quello che ci aspetta da Tempo di Libri 2018

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Oggi, alle 11.30, si è tenuta a Fieramilanocity la presentazione del programma della seconda edizione di Tempo di Libri, il festival dell’editoria meneghina. Alla presenza di giornalisti ed editori sono intervenute non solo personalità del mondo dei libri, ma anche nomi di spicco della politica locale come il sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente della regione Lombardia Roberto Maroni.

Sono state subito introdotte le novità di questa edizione 2018: la manifestazione non avrà più luogo a Rho Fiera, bensì nella più centrale Fieramilanocity, e anziché tenersi ad aprile sarà dall’8 al 12 marzo. Le date non sono casuali: la prima giornata di Tempo di Libri sarà infatti dedicata alle donne della letteratura.

Milano capitale della letteratura

È intervenuto dapprima il sindaco Sala, che ha spiegato che il capoluogo lombardo è stato da poco dichiarato «città della letteratura» dall’Unesco. Milano, non per niente, è protagonista di numerosi eventi legati al mondo della letteratura e dell’editoria: il già citato festival Tempo di Libri, ma anche la Milanesiana, Book City, Book Pride. Il presidente Maroni, inoltre, ha aggiunto che tutta la Lombardia rappresenta un’eccellenza del nostro Paese in campo editoriale: «Ben il 28% dei libri pubblicati in Italia viene dalla sola Lombardia, che è anche nettamente la prima regione per numero di case editrici. Per non parlare della grande quantità di giovani talenti della scrittura che provengono proprio dalla nostra regione». Maroni ha concluso il suo intervento augurandosi che questa edizione di Tempo di Libri accolga ancora più visitatori di quella dell’anno scorso. Una gran bella sfida, visto che si stima che nel 2017 questi siano stati ben 8,5 milioni, ma in ogni caso una sfida che gli organizzatori sono pronti ad accettare.

Anche la direttrice generale di Biblioteche e Istituti Culturali MIBACT, Paola Passarelli, ha insistito sulla centralità di Milano nel panorama letterario italiano. È proprio grazie alla sua posizione privilegiata che è stato firmato un accordo tra Tempo di Libri e la Buchmesse di Francoforte, di cui l’Italia sarà ospite d’onore nell’edizione del 2023.

La ripresa del mondo dei libri

È stato successivamente spiegato da Fabrizio Curci, amministratore delegato di Fieramilanocity, che l’obiettivo di fondo di eventi come Tempo di Libri è la divulgazione della cultura che, attraverso il dialogo che si instaura fra autori e lettori, deve arrivare a tutti noi, cosicché possiamo diventare cittadini coscienti e responsabili. «Il mondo dell’editoria ha conosciuto sì un periodo di crisi, ma si può dire che oggi viva una ripresa felice», gli ha fatto eco Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione Italiana Editori. «Secondo le statistiche, sei italiani su dieci leggono regolarmente. Questo è un buon dato, dal momento che si tratta di più della metà della popolazione, ma bisogna lavorare per far sì che questa percentuale aumenti e raggiunga cifre più vicine a quelle di altri Paesi europei». Si sono mostrati tutti d’accordo sul fatto che le manifestazioni che si stanno svolgendo sul territorio italiano – come Tempo di Libri a Milano, Più Libri Più Liberi a Roma, il Salone Internazionale del Libro di Torino –  concorrono senza dubbio ad avvicinare sempre più persone, di tutte le età, alla lettura.

Da sinistra a destra: la moderatrice Barbara Stefanelli, Paola Passarelli, Giuseppe Sala, Roberto Maroni, Fabrizio Curci, Ricardo Franco Levi, Andrea Kerbaker. Foto di Fabrizio Villa

Un programma per tutti i gusti

L’ultimo intervento, più lungo degli altri, è stato del direttore di Tempo di Libri Andrea Kerbaker. Questi ha premesso che la sera del 7 marzo si terrà una «data zero» della manifestazione, in cui verranno letti gli incipit dei grandi classici della letteratura e ci sarà spazio per un omaggio a Umberto Eco, per poi passare ai temi delle singole giornate. Come già detto, giovedì 8 marzo sarà totalmente dedicato alle donne, di tutte le epoche: si rifletterà su figure cardine della letteratura al femminile, come Virginia Woolf, fino ad arrivare ai giorni nostri e al movimento #metoo nato negli Stati Uniti dopo lo scoppio del caso Weinstein.

Il 9 marzo sarà dedicato al tema della ribellione, con lo sguardo rivolto al cinquantesimo anniversario delle lotte studentesche del 1968, a cui la cultura contemporanea deve molto. Protagonista assoluta del 10 marzo sarà, invece, la città di Milano, anche in una veste poco scontata: sarà prevista infatti una lettura collettiva di brani del romanzo di Ernest Hemingway Addio alle armi, ambientato proprio nel capoluogo lombardo. Domenica 11 marzo sarà dedicata al rapporto tra letteratura e arti visive, mentre il 12 marzo, data conclusiva di Tempo di Libri, il filo conduttore sarà il mondo digitale. «Da Gutenberg a Zuckerberg», per riflettere su dove siamo arrivati senza dimenticare da dove siamo partiti.

Fra le iniziative più originali di questo Tempo di Libri, si segnalano i Percorsi d’Autore, in cui diversi scrittori accompagneranno in giro per i vari stand i propri lettori e parleranno con loro dei romanzi che hanno cambiato la loro vita. Perché in fondo il bello della letteratura è che riesce sempre a essere un dialogo. Un dialogo, se si vuole citare lo scrittore statunitense Richard Ford, che ha il pregio di elevare il lettore e farlo diventare una persona interiormente più ricca.

 

Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l'impresa e specializzata in Traduzione. Sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Nel 2020 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, «Noi quattro nel mondo».

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