fbpx

«La città ideale»: Urbino e la perfezione rinascimentale

/
3 minuti di lettura

Insieme a Firenze, Urbino, nelle Marche, è tra le capitali italiane del Rinascimento. Qui, infatti, tra il XV e il XVI secolo, fiorisce l’importante ducato dei Montefeltro e lavorano artisti del calibro di Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Luciano Laurana. Il Palazzo Ducale di Urbino, risalente alla metà del Quattrocento, ospita oggi la Galleria Nazionale delle Marche, in cui è possibile ammirare svariate opere rinascimentali. Ve ne presentiamo una famosissima, benché non se ne conosca l’autore: La città ideale, realizzata tra il 1480 e il 1490.

«La città ideale»: caratteristiche dell’opera

Protagonista indiscussa del dipinto, in cui mancano le figure umane, è la geometria. La città ideale rappresenta infatti, secondo il gusto dell’epoca, una piazza in prospettiva lineare centrica, realizzata seguendo scrupolose regole matematiche. Al centro troviamo un’imponente chiesa a pianta circolare.

Leggi anche:
Il Tempio dell’Incoronata, tesoro rinascimentale di Lodi

L’opera è fortemente simmetrica: si potrebbe dividere senza difficoltà in due parti uguali, ciascuna raffigurante una serie di edifici e un’esatta metà della chiesa. Il pavimento della piazza presenta un motivo a scacchiera, anch’esso riconducibile all’idea della perfezione geometrica tipica dell’arte rinascimentale.

Uno schema raffigurante le linee di fuga del dipinto. Da: matematica.it

La luce è piuttosto uniforme, senza ombre particolarmente marcate, e allo stesso modo vi è una certa uniformità dei colori. Davanti a La città ideale di Urbino si ha la sensazione che l’artista abbia voluto evitare qualunque forte contrasto, anche a livello cromatico, per far sì che nessun elemento stridesse con gli altri.

Leggi anche:
La Venere di Urbino: eros tra vita e morte

E gli abitanti?

Colpisce che ne La città ideale custodita a Urbino manchi ciò che caratterizza davvero un centro urbano: gli abitanti. Perché questa scelta? Non lo sapremo mai, ognuno è libero di fare le sue congetture. Magari è perché gli uomini sono le creature imperfette per antonomasia e con la loro imperfezione avrebbero rovinato il concetto stesso di città ideale. A noi però piace di più un’altra interpretazione: magari l’artista ha voluto rappresentare una città costruita ad hoc per essere donata agli uomini una volta pronta. Che quindi sia soltanto in attesa di essere popolata?

la città ideale urbino
La città ideale

Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram

 

* * *

Sì, lo sappiamo. Te lo chiedono già tutti. Però è vero: anche se tu lo leggi gratis, fare un giornale online ha dei costi. Frammenti è una rivista edita da una piccola associazione culturale no profit, Il fascino degli intellettuali. Non abbiamo grandi editori alle spalle, anzi: siamo noi i nostri editori. Per questo te lo chiediamo: se ti piace quello che facciamo, puoi sostenerci con una donazione. Libera, a tua scelta. Anche solo 1 euro per noi è molto importante, per poter continuare a essere indipendenti, con la sola forza dei nostri lettori alle spalle.

Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l'impresa e specializzata in Traduzione. Sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Nel 2020 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, «Noi quattro nel mondo».