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«La classe di danza» di Edgar Degas: a lezione con le ballerine

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Edgar Degas, pittore parigino nato nel 1834, è in genere immediatamente riconducibile al tema che lo ha reso celebre, le sue ballerine, ritratte nelle pose, nei colori e coi materiali più svariati, passando dalla pittura alla scultura. Una delle opere più famose sul tema è La classe di danza. Questa ossessione per le ballerine segnò la carriera dell’artista e trovò le sue basi nella frequentazione dei locali più celebri di Parigi (tra cui l’Opéra), delle scuole di ballo e dei palchi teatrali. Quella di Degas non era però mera ammirazione del corpo femminile, al contrario, come l’artista stesso spiegò: «La gente mi chiama il pittore delle danzatrici, ma in realtà a me interessa catturare il movimento». E infatti, ammaliato dall’idea di riprodurre la realtà e il movimento, una volta anziano Degas si appassionò anche alla fotografia e al nascente cinema, pur non abbandonando mai la scultura e la pittura.

Edgar Degas, La lezione di danza, 1873/1874. Olio su tela, 85x75 cm. Parigi, Musée d'Orsay.
Edgar Degas, La classe di danza, 1873/1874. Olio su tela, 85×75 cm. Parigi, Musée d’Orsay.

Degas è solitamente considerato parte della corrente chiamata Impressionismo, eppure i suoi quadri se ne discostano per quanto riguarda alcuni aspetti. Le sue opere infatti rappresentano scorci interni, angoli angusti: al contrario degli impressionisti, Degas non ama il plein air, ma preferisci spazi chiusi in cui le sue ballerine possono danzare e le sue donne lavarsi il corpo sotto lo sguardo indiscreto dell’artista. Un altro punto che lo allontana dall’Impressionismo è poi l’uso del nero e del bianco, per esempio nel tulle delle ballerine.

Le giovani danzatrici oggi tanto celebri vennero realizzate soprattutto nell’ultimo periodo della vita dell’artista e furono dipinte non solo per passione, ma anche per motivi strettamente economici. Una volta morto il padre, Degas iniziò a vendere i suoi quadri per sopravvivere e, dato che le piccole ballerine erano i soggetti più apprezzati dai collezionisti, furono realizzati in larga misura dall’artista per trarne profitto.

La classe di danza, anche conosciuto come Lezione di danza o Classe di danza, è uno dei primi lavori realizzati sul tema. Il dipinto è un olio su tela realizzato tra il 1873 e il 1875. L’opera ha un taglio molto fotografico: le figure riprodotte non sono in posa, ma vengono colte nel momento dell’azione, come se Degas spiasse le ballerine senza essere visto, cogliendo l’attimo del ballo – semplice ma affascinante – e catturando così la loro essenza e spontaneità. Questa caratteristica era piuttosto tipica degli impressionisti, lontani dalla composizione neoclassica e più propensi a quadretti capaci di rappresentare momenti di realtà. Così, alcune ballerine sulla sinistra sono di spalle, si preparano al ballo e, a quanto pare, non sanno di essere scrutate dall’occhio dell’artista o dello spettatore. Al centro, altre ragazze provano, osservate attentamente dal maestro, mentre sullo sfondo un gruppo di giovani si riposa. La scelta di un momento qualunque al posto della creazione di una posa ben costruita è ben chiara, soprattutto se si osserva la ballerina che, sulla sinistra, si gratta la schiena e fa una smorfia: un gesto quotidiano, estremamente spontaneo e apparentemente privo di spessore artistico, in grado però di dare movimento alla vicenda, rendendola così ancor più verosimile. La ragazza è Marie van Goethem, la ballerina quattordicenne che Degas immortalò nella celebre statua da lui esposta.

Il vecchio maestro, probabilmente Jules Perrot, è situato al centro del semicerchio, ma non al centro del dipinto. L’uomo emerge per il colore grigio – contrapposto ai colori tenui ma più allegri delle giovani – e rappresenta così un elemento fisso e stabile, una figura guida. Le ragazze intorno a lui, venti in tutto, appaiono leggere, vaporose, coi loro vestiti chiari che le rendono quasi angeliche. I corpi sono flessuosi e ognuno appare in una “posa” diversa, mentre l’evanescenza del tulle, così come in molti dipinti di Degas, regala un senso di leggerezza e di volume. Non c’è una chiara linea di contorno ma i soggetti sono ben definiti e molto realistici.

Una particolarità dell’opera è il punto di fuga, situato all’esterno dell’opera, molto in alto, creando così il senso di uno spazio ampio e profondo. Le assi in legno non solo rendono l’ambiente più intimo, ma aiutano la prospettiva e inglobano chi guarda, rendendolo parte del dipinto stesso. Le pareti verde chiaro sono luminose e sembrano riflettere la luce della finestra a destra – visibile dallo specchio sulla parete – oltre a rimandare ad alcuni nastri delle ragazze.

La classe di danza è un quadro così autentico che sembra muoversi e prendere vita. Non un dipinto statico, ma estremamente dinamico; non un’opera fatta di contorni, ma un lavoro che si estende al di là della tela, includendo anche chi lo osserva che, come per magia, si sente parte di quella lezione di danza avvenuta più di un secolo fa.

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