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Gradara

Gradara, la città di Paolo e Francesca

Alla scoperta dei borghi italiani: Gradara, nelle Marche di Paolo e Francesca

5 minuti di lettura

Gradara è un piccolo borgo collinare in provincia di Pesaro e Urbino, di aspetto omogeneo, circondato da una lunga cortina trapezoidale di mura trecentesche che s’innalzano fino alla rocca, rinforzate da torri.

Sotto di essa si sviluppa l’abitato, strutturato lungo una via centrale, che dall’unica porta d’ingresso sale al castello ed è composto di basse case in laterizio di epoca medievale.

Gradara
Gradara. Fonte: italia.it
Gradara
Centro storico di Gradara. Fonte: siviaggia.it

La porta, detta dell’Orologio, era in origine munita di ponte levatoio e fossato e da lì, come dicevamo, via Umberto I conduce alla porta del castello, tra ristoranti e botteghe storiche.

Il castello fu innalzato dai Malatesta, fra il 1293 e il 1324, ed è famoso in tutto il mondo come teatro dell’amore tra Paolo e Francesca. Secondo la leggenda, cantata anche da Dante nella Divina Commedia, Guido da Polenta (signore di Ravenna) diede in sposa la figlia Francesca al suo fedele alleato Giovanni Malatesta (signore di Rimini), uomo valoroso ma brutto d’aspetto. Giovanni inviò suo fratello Paolo, cavaliere nobile e bello ma già sposato, a prendere la futura moglie in consegna ma i due si innamorarono e Giovanni, colti in flagrante, li uccise entrambi per tradimento.

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La rocca fu poi abitata dagli Sforza, in particolare da Giovanni, marito di Lucrezia Borgia. All’inizio del Novecento però, dopo passaggi di mano dai Borgia ai Della Rovere e, infine, anche ai Medici, non era che un rudere. Nel 1920 la famiglia Zanvettori acquistò la Rocca di Gradara e ne finanziò il restauro per riportarlo all’antico splendore, seppur con molte aggiunte stilistiche non sempre fedeli all’originale medievale. Nel 1928 fu venduta allo Stato italiano ed oggi è uno dei monumenti più visitati delle Marche.

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Porta dell’Orologio. Fonte: prontivaligiaevia.com
Mura di Gradara. Fonte: Wikipedia

Alcuni ambienti interni sono dedicati alla storia, letteraria e teatrale, di Paolo e Francesca; altri espongono la quadreria comunale. Da segnalare una pala d’altare dipinta da Giovanni Santi, padre di Raffaello e un’opera in terracotta dei Della Robbia, risalente al 1480 circa.

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Pala d’altare, (1484) Giovanni Santi. Fonte: Tripadvisor

La «camera di Paolo e Francesca» è tuttavia l’ambiente più famoso del castello, dove, secondo la tradizione, i due amanti avrebbero cercato invano la fuga attraverso una botola, anch’essa in mostra. Si tratta di una ricostruzione «ideale» novecentesca.

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Camera di Paolo e Francesca. Fonte: Wikipedia

Sotto il corpo centrale del castello si sviluppano due cinte murarie: la prima racchiude il giardino e la piazza d’armi, mentre la seconda il borgo intero. All’intersezione fra le due troviamo la chiesa di San Giovanni Battista.

Gradara
Chiesa di San Giovanni Battista, interni. Fonte: borgando.it

Il «sentiero degli innamorati» cinge la collina passando per il parco pubblico e l’area della falconeria, dove si possono osservare esibizioni di rapaci. Da qui, la vista d’occhio sulla campagna pesarese è spettacolare.

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Gradara
Veduta di Gradara. Fonte: weekendpremium.it

La cittadina marchigiana dedica, ogni anno, il giorno di San Valentino alla vicenda amorosa che l’ha resa celebre con la festa «Gradara d’amore» mentre alla fine di luglio, si rievoca con un’altra festa in costume, l’assedio al castello avvenuto nel 1446 e durato ben 43 giorni.

Gradara
Festa dell’assedio al castello. Fonte: touringclub.it

Il Gradara War Cemetery, a poca distanza dal borgo, è un cimitero di guerra che custodisce le salme di 1.191 soldati del Commonwealth, appartenenti all’Ottava Armata britannica, caduti nel corso della Campagna d’Italia durante l’attacco fallito alla Linea Gotica nel settembre 1944.

Gradara War Cemetery. Fonte: cwgc.org

Link utili: castellodigradara.it

Gradara (PU)
Altitudine
: 142 m
Abitanti: 4.881

Come arrivare:

  • La stazione ferroviaria più vicina è a Cattolica
  • In auto dalla A14 Bologna – Taranto uscire a Cattolica, poi imboccare la SS16 in direzione di Pesaro e prendere la diramazione per Gradara

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Gianpaolo Palumbo

Classe 1990, laureato in Scienze Politiche. Appassionato di storia, arte e cinema. "Per avere una narrazione è sufficiente che ci sia un narratore, una storia e qualcuno a cui raccontarla" (Andrea Bernardelli, "La narrazione", 1999).

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