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«La Grenouillère»: un confronto tra Monet e Renoir

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Se c’è un fil rouge che lega tutti i pittori impressionisti, ciascuno con il proprio stile, è la grande stima e amicizia che li ha sempre uniti. In alcuni casi, si può parlare di un vero e proprio sodalizio. Nel 1869 due dei massimi esponenti del movimento, Claude Monet e Pierre-Auguste Renoir, provano a rappresentare lo stesso soggetto: La Grenouillère. Scopriamo insieme somiglianze e differenze tra i due quadri, in un certo senso fratelli.

«La Grenouillère» di Monet: analisi dell’opera

La Grenouillère era uno stabilimento balneare sull’isolotto di Croissy, sulla Senna, frequentatissimo dalla borghesia parigina a metà dell’Ottocento. Come possiamo vedere, Monet scatta una sorta di istantanea della vita quotidiana dello stabilimento e dei suoi clienti.

Ciò che caratterizza l’opera – e che mostra già quale sarà il principale interesse di Monet fino alla fine dei suoi giorni – è l’enorme attenzione all’elemento naturale. Come possiamo notare, non mancano le figure umane, ma sono semplicemente abbozzate e relegate sullo sfondo. Colpisce, invece, la splendida riproduzione dell’effetto della luce sull’acqua: le onde della Senna sono dipinte con una tale cura da sembrare reali. Pur essendo una delle prime opere di Monet, La Grenouillère anticipa già la celeberrima serie delle Ninfee, emblema della produzione dell’artista francese.

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«La Grenouillère» di Renoir: analisi dell’opera

Davanti al quadro di Renoir, ci accorgiamo subito che il soggetto è proprio lo stesso di quello di Monet, dipinto dalla medesima angolazione. All’istante saltano però all’occhio anche due forti differenze. La prima riguarda le figure umane: se Monet le aveva lasciate sullo sfondo, Renoir fa una sorta di zoom, portandole più vicino a noi. Si distinguono chiaramente le loro pose e i dettagli dei loro abiti. Questa scelta testimonia l’amore di Renoir per la figura umana, che ritroveremo in quadri successivi, come il Bal au Moulin de la Galette.

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La seconda differenza verte sulla scelta cromatica. I colori di Renoir sono sgargianti, quelli di Monet molto più tenui. La differenza non si limita a queste due opere sorelle, ma all’intera produzione dei due artisti. Notiamo dunque che alla fine degli anni Sessanta dell’Ottocento i loro rispettivi stili avevano già preso forma, sia per quanto riguarda la tecnica, sia per le preferenze di soggetti.

A proposito di Monet e Renoir

Claude Monet (1840-1926) è un maestro della pittura en plein air, sdoganata dall’Impressionismo. Dipingere dal vivo i suoi soggetti gli permette di catturare al meglio i giochi di luce. La luce è la vera protagonista dei suoi quadri: molto spesso Monet si concentra sul medesimo soggetto (come nella serie della Cattedrale di Rouen o in quella dei Covoni), rappresentandolo in diverse condizioni atmosferiche e luminose.

Il nome di Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) è associato, nell’immaginario collettivo, a scene di vita quotidiana della borghesia parigina. Le sue opere possono infatti essere considerate delle vere e proprie testimonianze della vita nella Ville Lumière del secondo Ottocento. Viene spesso definito «il pittore della joie de vivre» per il forte senso di spensieratezza che trasmettono i suoi quadri.

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Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l'impresa e specializzata in Traduzione. Sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Nel 2020 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, «Noi quattro nel mondo».