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Pierre-Auguste Renoir, Bal au Moulin de la Galette, 1876. Olio su tela, 131x75 cm. Parigi, Musée d'Orsay.

«Bal au Moulin de la Galette» di Renoir, a metà tra pittura e fotografia

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4 minuti di lettura

Non serve essere esperti di arte, tutti lo conoscono: è il Bal au Moulin de la Galette, dipinto da Pierre-Auguste Renoir (1841-1919) nel 1876 e oggi custodito al Musée d’Orsay.

Perché è così famoso? In primis perché è una pietra miliare dell’Impressionismo, corrente artistica che si sviluppò in Francia negli anni Settanta dell’Ottocento, segnando una pagina importantissima nella storia dell’arte mondiale.

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Pierre-Auguste Renoir, Bal au Moulin de la Galette, 1876. Olio su tela, 131×75 cm. Parigi, Musée d’Orsay.

Grande attenzione ai dettagli

A prima vista può sembrare che Renoir abbia dipinto questo quadro in poco tempo, tanta è la naturalezza che si percepisce. In realtà, l’artista impiegò circa un anno per realizzare l’opera che conosciamo. Lo testimonia, se si guarda con attenzione, l’enorme cura per i dettagli.

In primo piano, vediamo un giovane flirtare a lungo con una ragazza. Come facciamo a sapere che la scena sta andando avanti da un po’? Sul tavolino accanto vediamo una bottiglia con dei calici, ormai pieni per metà. I due hanno quindi già passato lì un po’ di tempo.

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A sinistra notiamo anche una coppia còlta nel momento in cui si interrompe nella danza. Sembra che qualcuno li abbia chiamati e che loro si voltino per rispondere. Ciò che è affascinante è che non vediamo la persona che ha attirato la loro attenzione, come se il quadro proseguisse anche oltre i suoi confini effettivi.

Il «Bal au Moulin de la Galette» di Renoir: verso la fotografia

Il Bal au Moulin de la Galette si colloca a metà fra la pittura e la fotografia. È ormai distante dalla pittura classica, che prevedeva un bozzetto preparatorio su cui lavorare in un secondo momento. Renoir, in perfetto stile impressionista, realizzò l’opera direttamente con le pennellate, senza fare il bozzetto. Questo gli valse aspre critiche dai suoi contemporanei – il quadro, per gli standard dell’epoca, sembrava incompleto, quasi inconsistente – ma è tra i motivi per cui oggi lo amiamo così tanto.

La composizione ricorda più una fotografia che un quadro. I personaggi non sono in posa; al contrario, sembra un’istantanea di una scena di vita parigina. Inoltre, l’illusione che la scena mostrata prosegua anche oltre i confini fisici della tela anticipa già fotografie di epoche ben successive a quella di Renoir, in cui manca un soggetto che sia il vero centro della composizione.

Un’icona impressionista

Il Bal au Moulin de la Galette è senz’altro una vera icona dell’Impressionismo per via del soggetto: un momento di vita quotidiana dei parigini. Il tratto tipico di questa corrente artistica è infatti cogliere scene di vita a Parigi con pennellate rapide e colori luminosi. I soggetti non danno mai l’idea di essere in posa. Addirittura, nella maggior parte dei casi, sembrano ignari di essere immortalati. Renoir, con questa spensierata scena di ballo in un locale in voga all’epoca, ci ha lasciato un’opera tematicamente sulla scia di quelle di colleghi come Edgar Degas e Gustave Caillebotte, con giochi di luce degni di Claude Monet.

 


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Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l'impresa e specializzata in Traduzione. Sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Nel 2020 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, «Noi quattro nel mondo».

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