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H.E.R.

H.E.R., violinista non convenzionale: «La musica mi salva da me stessa»

Da Lucio Dalla a Franco Battiato. La sua formazione classica l'ha portata, come violinista, a suonare al fianco di grandi nomi della musica e a scrivere colonne sonore per il cinema. Chi è l'artista non convenzionale, all'anagrafe Erma Pia Castriota?

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È stata anche quest’anno parte e fulcro di Dignità autonome di prostituzione, lo spettacolo di Luciano Melchionna, che da dieci anni a questa parte smonta, in maniera provocatoria e ribelle, i paradigmi del teatro classico. H.E.R., all’anagrafe Erma Pia Castriota, è a sua volta un’artista decisamente non convenzionale: il suo curriculum, di tutto rispetto, racconta di una formazione classica, che l’ha portata, come violinista, a suonare al fianco di grandi nomi della musica, da Lucio Dalla a Franco Battiato, ed a scrivere colonne sonore per il cinema.

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Convinta che il solo esercizio stilistico non basti, ed anzi sia fine a se stesso, anche se impugna uno strumento «colto», non disdegna di abbracciare una dimensione musicale più popolare e sperimentale. Dal ’97 fa stabilmente parte dei Nidi D’Arac, gruppo dedito all’attualizzazione della musica salentina, e calca i palcoscenici di numerosi festival di musica etnica.

Anche se è immediato associarla al suo violino, che considera «una sua estensione», non disdegna il teatro (dal 20 aprile sarà in scena con L’amore per le cose assenti, al Teatro Sannazzaro di Napoli) ed il grande schermo. Come attrice ha interpretato «La donna ideale» nel film Cartoni animati di Franco Citti, e poi Luly nel film Mater Natura, presentato al Festival del Cinema di Venezia.

È, inoltre, una delle prime artiste al mondo ad essersi sottoposta a un intervento di cambio di sesso. H.E.R. articola il suo percorso sulla precarietà dell’identità artistica, sociale e sessuale. Poliedrica, affascinante, sorprendente. Per lei gli aggettivi si sprecano, e le riesce difficile immaginare perché.

Sei entrata in conservatorio all’età di 10 anni. Oltre a fare musica e teatro, coltivi da sempre anche la passione per la pittura. Che valore attribuisci all’arte nella tua vita e quanto ti ha aiutata a scoprire te stessa?

Ho conosciuto la pittura prima del mio ingesso in conservatorio, quindi è stato il mio primo linguaggio artistico. La musica, il teatro, la pittura sono forme espressive, ma allo stesso tempo terapeutiche, le uso per salvarmi da me stessa e dal mondo esterno.

Hai lavorato al fianco di grandi artisti, come Battiato, Dalla e Teresa De Sio. A proposito di quest’ultima, l’hai più volte definita una «grande femmina della musica». Quali sono per te gli altri personaggi femminili, dell’arte e non, di riferimento?

Teresa è davvero una brigantessa, una «femmina in musica». Per me è un riferimento importantissimo, assieme a Diamanda Galas, Nina Hagen.
Sicuramente ci sono altre figure italiane interessanti oltre alla musica, mi piace molto Lidia Ravera, la trovo da sempre una donna coraggiosa.

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Sei stata, anche quest’anno, protagonista d’eccezione di Dignità autonome di prostituzione, lo spettacolo nato dalla penna di Luciano Melchionna. Dopo dieci anni di successi, cosa credi che rappresenti questo format per il teatro indipendente italiano?

Dignità è uno spettacolo corale, di cui siamo tutti protagonisti. Mi rendo conto comunque di avere un ruolo importante, se non altro per aver scritto le canzoni a quattro mani con Luciano Melchionna, con cui collaboro ormai da anni. Non so bene cosa possa rappresentare per il teatro in Italia, ma so bene cosa rappresenta per la gente; è un rito, una cura dalla quale è difficile sottrarsi. L’entità taumaturgica dello spettacolo, sia per gli spettatori che per noi attori è imprescindibile.

Nel corto per il web de la Repubblica, dal nome Una lettera e un violino, raccontavi del tuo viaggio di transizione, con la Puglia come sfondo. Qual è il tuo rapporto con la terra che ti ha dato i natali e cosa ha significato intraprendere un percorso difficile come il tuo partendo dal Sud Italia?

La Puglia nel tempo si è saputa far perdonare, da qualche anno non faccio altro che ricevere riconoscimenti e suonare praticamente ovunque, dalla Notte della Taranta, fino al Petruzzelli con Lucio Dalla. Ritornando al corto di Luciano Toriello, è stata una vera esperienza mistica nella quale la mia vita si è fusa in un vero e proprio rito ancestrale. Sono convinta che mia madre sia stata, come molte madri del sud, una virgo intacta (una vergine partoriente senza concorso di uomo ndr) nel senso che ha sempre proiettato in me se stessa e la sua libertà, snobbando profondamente il genere maschile.

Hai recentemente suonato nell’ultimo album di Morrissey, il cantautore britannico, ex voce e frontman degli Smiths. Quali sono i prossimi progetti in cantiere?

Innanzitutto un disco di musica elettronica in primavera con H.E.R. & PM, un EP di 4 brani strumentali, dove è solo il battito del violino a parlare. Of all things è il primo singolo.

Serena Guarino

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Serena Guarino

Giurista di formazione, giornalista per vocazione.
Napoli è la mia città natale e la mia fonte d'ispirazione.
Per questo ne scrivo tanto e ne parlo spesso.

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