fbpx

Il Museo Civico di Barletta

Alla scoperta dei musei italiani: nel castello svevo di Barletta fra arte e storia

4 minuti di lettura

Il castello di Barletta è uno dei meglio conservati di tutto il sud Italia ed è il frutto di varie stratificazioni architettoniche dovute al susseguirsi di diverse dinastie al potere ma è universalmente associato al periodo della dominazione sveva ed al suo più illustre rappresentante: l’imperatore Federico II.

Un tempo fortezza a scopo difensivo, è cinto dal mare che riempiva il fossato tutt’intorno al castello, facendone un bastione strategico nonché un simbolo “in pietra” del potere reale.

Castello di Barletta
Castello di Barletta. Fonte: viaggiareinpuglia.it
Castello di Barletta
Castello di Barletta. Fonte: pugliapress.org

All’interno del castello troviamo il Museo Civico di Barletta, fondato nel 1929, mentre la Pinacoteca Giuseppe De Nittis, che raccoglie 140 opere dell’omonimo pittore pugliese donate alla città natale dalla moglie, è situata nel Palazzo della Marra nel centro storico, a poca distanza.

Per quanto riguarda il museo civico, le collezioni comprendono una raccolta archeologica con ceramiche e corredi tombali del V-III secolo a.C. rinvenuti in varie località dell’antica Daunia, alle quali si aggiungono ceramiche messapiche e apule del VI-V secolo a.C. e monete antiche di varia datazione.

museo civico di barletta
Museo Civico di Barletta. Fonte: tosettoallestimenti.com

Leggi anche:
Cisternino, fra i trulli della Puglia

Museo Civico di Barletta
Museo Civico di Barletta. Fonte: visititaly.eu

In altre sale sono esposti dipinti di scuola napoletana del XVII-XIX secolo della collezione di Giuseppe Gabbiani, opere del pittore Raffaele Girondi, nonché stampe, mobili antichi, oggetti in ferro battuto e reperti etruschi donati da Ferdinando Cafiero nel 1936.

Museo Civico di Barletta
Museo Civico di Barletta. Fonte: panstudioarchitetti.it

Nella sala Artificieri è allestita un’interessante collezione di pupi e marionette siciliane, dono della famiglia Immesi.

Ma le due opere più importanti sono il famoso busto in pietra calcarea di Federico II risalente al XIII secolo e il Sarcofago degli Apostoli, altorilievo in pietra del III-IV secolo e prima testimonianza della diffusione del Cristianesimo primitivo a Barletta e in tutta la Puglia.

Busto di Federico II, museo civico di barletta
Busto di Federico II. Fonte: barinedita.it

Leggi anche:
Federico II e le suggestioni rinascimentali di una corte medievale

Sarcofago degli Apostoli
Sarcofago degli Apostoli. Fonte: Wikipedia

Il castello è stato più volte sede di set cinematografici tra cui Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini e l’Otello di Franco Zeffirelli ed è infine dal 1992 l’ubicazione della biblioteca comunale intitolata allo storico e giurista Sabino Loffredo.

La pinacoteca Giuseppe De Nittis illustra invece i temi dell’intera produzione pittorica dell’artista, dal legame con la terra natia e la cultura napoletana fino all’influenza dell’arte giapponese e il rapporto con il vedutismo inglese, il verismo e l’impressionismo francese.

Pinacoteca Giuseppe De Nittis
Palazzo della Marra. Fonte: Wikipedia

Leggi anche:
La Pinacoteca “Corrado Giaquinto” di Bari

Pinacoteca Giuseppe De Nittis
Pinacoteca Giuseppe De Nittis. Fonte: martebenicult.wordpress.com

Museo Civico di Barletta

Info utili:
Castello di Barletta – Barletta (BT)

e-mail: polomuseale.mancini@comune.barletta.bt.it
tel. 0883 578 612 – 0883 578 613

Sito Web

Orari:
Orario Estivo (1 Maggio – 31 Ottobre) (10:00 – 20:00)
Orario Invernale (1 Novembre – 30 Aprile) (9:00 – 19:00)

Chiuso il Lunedì

Tariffe:
6 € (intero)

3 € (ridotto) età compresa fra 6 e 25 anni e oltre i 65 anni

Gratuito: minori di 6 anni

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!

Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!

Gianpaolo Palumbo

Classe 1990, laureato in Scienze Politiche. Appassionato di storia, arte e cinema. "Per avere una narrazione è sufficiente che ci sia un narratore, una storia e qualcuno a cui raccontarla" (Andrea Bernardelli, "La narrazione", 1999).

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.