fbpx

Le Città del Tufo. Tra storia, natura e archeologia

5 minuti di lettura

In un periodo come questo, in cui il “turismo di prossimità” ha ripreso vita, è da tenere presente una zona che è una vera e propria chicca. Un luogo dove al buon cibo e alla quiete della campagna, si unisce la contemplazione artistica e la conoscenza storico-culturale di antiche civiltà.

Nell’alta Maremma toscana, tra il Lago di Bolsena e Capalbio, in provincia di Grosseto, vicino alle famose terme di Saturnia e al Monte Amiata, si erge la zona archeologico-rurale nota come “Terra del Tufo“. In essa sorgono tre piccoli borghi, incontaminati, ricchi di storia, di opere architettoniche, e di siti archeologici visitabili anche con guide turistiche. La zona offre anche percorsi naturalistico-ambientali all’interno della macchia mediterranea, come quello del fiume Lente. Tra le molte peculiarità di questi borghi e del territorio che li circonda e li protegge la più rilevante è la loro discendenza storica. Si possono ammirare in esse, infatti, sia resti di antiche città fortificate medioevali, sia tombe e siti archeologici di epoca etrusca.

Sovana. Palazzo Pretorio; Chiesa di Santa Maria Maggiore

 SOVANA

La “perla della Maremma”, Sovana rientra a buon diritto tra i Borghi più belli d’Italia. É la cittadina che ha dato i natali a papa Gregorio VII. Conserva numerose tracce del suo antico passato, a partire dalla sua Necropoli rupestre con le monumentali tombe etrusche tra le quali spicca la Tomba Ildebranda e le sue misteriose Vie Cave, per arrivare agli antichi edifici medioevali, il palazzo Pretorio e la Cattedrale di San Pietro, simboli della potenza reverenziale dell’aristocratica famiglia Aldobrandeschi, che per 450 anni la rese la nobile capitale della loro ampia contea. A Sovana è presente anche l’unico Ciborio in pietra di arte preromanica, risalente al VII secolo d.C., in tutta la Toscana, contenuto nella Chiesa di Santa Maria Maggiore.

Dettaglio Tomba Ildebranda

SORANO

Parte integrante dell’antica contea degli Aldobrandeschi, Sorano vanta origini romane. La sua caratteristica principale è quella di essere stata scavata e costruita dentro un enorme sperone tufaceo, cosicché il suo centro storico è oggi un meraviglioso dedalo di viottoli con scorci tutti da scoprire, i quali conducono alla base dell’antica città in cui si trova la Porta dei Merli, antico accesso alla città medioevale. In alto il paese è protetto da una possente Fortezza, che si staglia, vista dall’alto, letteralmente in mezzo ai boschi, dando quella sensazione fascinosa di interazione tra arte e natura. La Fortezza Orsini era il centro della vita pubblica ed economica di Sorano in epoca medioevale, posta a guardia del paese, con impervi bastioni e cunicoli sotterranei. Oggi contiene un museo di reperti archeologici e periodicamente ospita mostre a tema.

Sorano dall’alto

PITIGLIANO

Famosa per la spettacolare vista che offre dall’esterno, Pitigliano è costruita su uno sperone di tufo. In quanto città medioevale, essa è fornita di un centro storico che ospita la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, dotata di una meravigliosa facciata, che merita di essere vista. Custodisce, oggi, monumenti rinascimentali ed è dotata di un centro storico in cui si trovano botteghe di artigiani (ceramisti) e artisti (scultori e pittori). Si sviluppò con la famiglia Orsini, che succedette a quella degli Aldobrandeschi, e Niccolò III ne delineò la struttura urbanistica, che ancora oggi ammiriamo. Nel centro storico, oltre al Palazzo Orsini, il borgo conserva il famoso Ghetto Ebraico, con una sinagoga che rende nota Pitigliano con il nomignolo di “la piccola Gerusalemme”. Il borgo si popolò sul finire del Quattrocento, diventando un importantissimo punto di riferimento sociale e politico per tutta la popolazione ebraica dell’alta Maremma. 

Pitigliano visto da San Michele, sito panoramico della città

Leggi anche:
ViviMed per un entroterra che non muore

 


Segui Frammenti Rivista anche su Facebook, Instagram e Spotify, e iscriviti alla nostra Newsletter

Sì, lo sappiamo. Te lo chiedono già tutti. Però è vero: anche se tu lo leggi gratis, fare un giornale online ha dei costi. Frammenti Rivista è edita da una piccola associazione culturale no profit, Il fascino degli intellettuali. Non abbiamo grandi editori alle spalle. Non abbiamo pubblicità. Per questo te lo chiediamo: se ti piace quello che facciamo, puoi iscriverti al FR Club o sostenerci con una donazione. Libera, a tua scelta. Anche solo 1 euro per noi è molto importante, per poter continuare a essere indipendenti, con la sola forza dei nostri lettori alle spalle.

Lorenzo Pampanini

Classe 1994. Laureato in Scienze Filosofiche all'Università La Sapienza di Roma.