La forma ellittica di Lucignano (Arezzo) è di una tale armonia da poter essere presa a modello di tutti i borghi medievali italiani. Percorrendo le vie interne si coglie il bizzarro andamento curvilineo, gli anelli concentrici che si risolvono fra gli slarghi della parte alta dove si ergeva il castello e dove oggi si raggruppano i monumenti principali.
Il grifone alato fregiato sullo stemma comunale ricorda l’antica dipendenza da Perugia ma in realtà furono molti i suoi padroni, fra cui Siena, Arezzo e Firenze, per via della collocazione strategica di Lucignano a controllo della Val di Chiana.
Sorprende il fatto che il borgo ellittico non fu composto in una sola volta ma realizzato per fasi, senza mai perdere in coerenza architettonica.
Leggi anche:
Buonconvento, nel cuore delle Crete Senesi
Nel 1371 tale schema fu definitivamente fissato dalle mura costruite dai senesi, dotate di tre porte e in parte composte dalle pareti esterne delle abitazioni.
Si entra nel borgo da Porta San Giusto, sulla strada per Siena, accedendo così alla prima cerchia viaria ellittica. Percorrendola verso sinistra si arriva alla scalinata che porta al sagrato della collegiata di San Michele Arcangelo. Questo accesso monumentale fu voluto dai Medici ed è inframmezzato da una loggia settecentesca.
La collegiata vanta un grandioso altare disegnato da Andrea Pozzo, pittore e scenografo barocco, autore pure della sottostante scalinata.
Leggi anche:
Paciano, testimone dell’età comunale
Sulla vicina Piazza del Tribunale, dalle basse case in pietra e mattoni, svetta il Palazzo Pretorio, sede del Museo Comunale. Esso conserva molti dipinti di scuola senese e un reliquiario a foggia d’albero noto come Albero di Lucignano. Quest’ultimo è un particolare reliquiario alto circa 2,60 m realizzato tra il 1350 e il 1471 da Ugolino da Vieri e Gabriello D’Antonio e proveniente dalla chiesa di San Francesco.
Dal fusto centrale sporgono dodici rami, sei per parte, coperti da foglie decorate e piccole teche alle cui sommità vi sono medaglioni, che una volta raccoglievano miniature e cristalli di rocca, contornati da rametti di corallo a rappresentare il sangue di Cristo, il tutto sormontato da un crocifisso e un pellicano.
Nella chiesa di San Francesco, dalla vivace cromia fatta di bianchi e grigi, è da segnalare il Trionfo della morte, affresco trecentesco del senese Bartolo di Fredi, ad evocare la terribile epidemia di peste che colpì l’Europa fra il 1347 e il 1351.
Fuori dall’abitato è da visitare la chiesa della Madonna della Quercia, una opera incompiuta del Vasari da cui si gode una vista stupenda su Lucignano.
La Maggiolata, che si tiene le ultime due domeniche di maggio, è il più importante evento folcloristico del borgo, legato alle stagioni e ai lavori campestri, con una sfilata di carri allegorici e personaggi in costume.
Lucignano (AR)
Altitudine: 400 m
Abitanti: 3.458
Come arrivare:
- La stazione ferroviaria più vicina è quella di Monte San Savino
- In auto, sulla A1 Milano – Napoli, uscire a Monte San Savino o a Val di Chiana e poi percorrere le strade provinciali 25 o 19
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!
Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!