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Le 5 migliori mostre del 2016, secondo noi

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11 minuti di lettura

Come il 2015, in fatto di arte il 2016 non ha tradito le aspettative. Oltre ai grandi poli attrattivi della cultura, sono numerose le città italiane che quest’anno hanno saputo valorizzare al meglio il proprio patrimonio culturale, grazie anche all’allestimento di mostre di rilievo internazionale e di arte contemporanea, senza dimenticare alcuni importanti anniversari della nostra storia dell’arte. È sempre difficile fare una selezione, ma abbiamo comunque provato a selezionare quelle che, secondo noi, sono state le migliori mostre del 2016.

1)”Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi”, Palazzo dei Diamanti, Ferrara

Ludovico Ariosto è un poeta che lavora per immagini in movimento. Questa la tesi di fondo della mostra Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi, organizzata per l’eccezionale anniversario dalla stampa nella città di Ferrara della prima edizione del celebre poema cavalleresco risalente al 1516, ospitata dal 24 settembre all’8 gennaio nella sede di Palazzo dei Diamanti. Oltre ai classici della tradizione letteraria quali sono state le fonti di Ariosto? Da che precedenti ha tratto ispirazione la fervida mente di questo geniale inventore, sempre a cavallo tra reale e possibile? La rassegna, curata da Guido Beltramini e Adolfo Tura, ha cercato di dare una risposta sottolineando la relazione tra i versi ariosteschi e il mondo delle “arti meccaniche”, estremamente floride nell’ambiente della corte estense. Lavoro sicuramente innovativo e improbo, basato non tanto sull’evidenza dei rapporti e sull’autorità delle tesi, quanto sulla probabilità e sullo studio di oggetti rimasti per tanti anni nell’ombra, parte di un universo multiforme, fatto di tornei cavallereschi e cortesie, di prodezza e follia.

⇦ 2) “Culture Chanel. La donna che legge”

Classifica stilata da: Ginevra Amadio (“LOVE. L’arte contemporanea incontra l’amore”, Chiostro del Bramante, Roma), Valentina Cognini (“Culture Chanel. La donna che legge”, Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, Venezia; “Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi”, Palazzo dei Diamanti, Ferrara) Dalila Forni (“Helmut Newton. Fotografie. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes”, Casa dei Tre Oci, Isola della Giudecca, Venezia), Anna Maria Giano (“Rubens e la nascita del Barocco”, Palazzo Reale, Milano)

 

 

Valentina Cognini

Nata a Verona 24 anni fa, nostalgica e ancorata alle sue radici marchigiane, si è laureata in Conservazione dei beni culturali a Venezia. Tornata a Parigi per studiare Museologia all'Ecole du Louvre, si specializza in storia e conservazione del costume a New York. Fa la pace con il mondo quando va a cavallo e quando disquisisce con il suo cane.

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