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roger tory peterson

L’ornitologo artista che ha rivoluzionato il birdwatching

Considerato una delle ispirazioni fondanti del movimento ambientale del XX secolo, Roger Tory Peterson rese il birdwatching accessibile a tutti grazie ai suoi famosi manuali illustrati

9 minuti di lettura

Per gli amanti del mondo degli uccelli, esiste un volume imprescindibile. Un volume che in molti hanno definito la «Bibbia degli uccelli», compilata dall’ornitologo americano Roger Tory Peterson. L’operato di Peterson, che si estende dagli anni Trenta sino alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, è stato rivoluzionario. La pubblicazione della sua guida agli uccelli del Nord America fu accolta con entusiasmo sia nell’ambiente accademico, sia tra gli appassionati. Un successo che ha portato uno dei suoi biografi ad affermare che il tempo di formazione di un birdwatcher era passato, grazie a Peterson, da una vita intera a soli due o tre anni.

Un incontro fatale

Nel 1919 Peterson, undicenne, aveva chiesto alla polizia locale il permesso di restare fuori oltre il tramonto per poter osservare e catturare le falene. Armato di retino, si muoveva furtivo tra le vie di Jamestown, nello stato di New York. Passando accanto a un albero, un ammasso morbido di piume attirò la sua attenzione. Con la curiosità di un bambino, Peterson non esitò a toccare quello che ai suoi occhi sembrava un uccello morto. Ma ecco che da quelle piume emerse la testa grigia di un picchio dorato che, spaventato, se ne volò via in un frullio d’ali. Fu una “resurrezione”, come disse più tardi lo stesso Peterson: da quel momento in avanti, gli uccelli divennero per lui la più vivida e fulgida espressione di vita.

Arte e ornitologia

Sin dai tempi della scuola superiore, Peterson si dilettava nel disegno. La sua maestra, avendo notato la sua predisposizione e il suo talento, lo incoraggiò a continuare su quella strada. L’interesse per l’arte e quello per l’ornitologia andavano a braccetto e, dopo aver assistito a un incontro dell’American Ornithologists’ Union, Peterson capì quale sarebbe stato il suo obiettivo. Mentre lavorava come decoratore di armadietti laccati da cucina, si iscrisse all’Accademia Nazionale di Design. Aveva iniziato a prepararsi alla compilazione di un manuale dettagliato sull’avifauna nordamericana.

Prima di Roger Tory Peterson

Prima degli anni Trenta, per riprodurre su carta il piumaggio di un uccello spesso era necessario avere un esemplare a portata di mano. Catturare o, peggio, sparare all’animale era un’alternativa diffusa. Queste osservazioni ravvicinate portavano poi alla compilazione di tomi monumentali in più volumi, che però erano più adatti a una biblioteca invece che alle tasche o agli zaini di birdwatcher attivi sul campo. Peterson certamente racimolò la tradizione di ornitologi quali Chester Reed, Louis Agassiz Fuertes e John James Audubon, ma la condensò in un modo unico, del tutto suo.

La guida agli uccelli d’America

L’obiettivo di Roger Tory Peterson era di stilare un volume preciso, le cui illustrazioni dovevano comunicare all’istante di che specie si stava trattando. Difatti, il difetto più comune ai manuali precedenti al suo era il loro ipertecnicismo che, se risultava utile ai veterani ornitologi, era invalidante per i birdwatcher occasionali. Nel 1934, dunque, la casa editrice Houghton Mifflin pubblicò, con una tiratura iniziale di duemila copie e al prezzo di due dollari, l’opera prima di Roger Tory Peterson: A Field Guide to the Birds of Eastern and Central North America. Le copie andarono a ruba in due settimane.  

Il metodo di paragone e contrasto di Roger Tory Peterson

La prima edizione della Field Guide era piuttosto scarna, a livello di illustrazioni. Tuttavia, con sole quattro tavole da venti specie ciascuna – a colori ma soprattutto in bianco e nero – Peterson era riuscito a creare uno dei manuali di ornitologia e birdwatching più funzionali di sempre. Ciò fu possibile grazie alla classificazione sistematica che decise di adottare, che si basava sul paragone e sul contrasto: uccelli affini ma di specie diverse venivano accostati l’uno all’altro, in pose simili, i loro attributi più caratteristici indicati da delle frecce. Il risultato era una panoramica ininterrotta, che riportava le somiglianze, ma soprattutto enfatizzava le differenze morfologiche di ciascuna specie. Il metodo Peterson – così venne poi chiamato – riscosse successo anche in altri campi scientifici quali la botanica e l’astronomia.

Copertina guida di Peterson
La copertina di una recente edizione della guida di Peterson

Le illustrazioni

Convinto che i dettagli avrebbero distratto e confuso molti dei suoi lettori principianti, Peterson decise di fare della disposizione spaziale dei suoi primi disegni il suo punto di forza. Per questo motivo, s’ispirò alla tradizione giapponese haiga, un metodo minimalista di rappresentazione che mirava a riprodurre il massimo del significato con il minimo degli strumenti. La sua mano era dunque sobria ed essenziale; i testi abbinati alle immagini dimostravano non solo un occhio attento, ma anche un’indole lirica. Soltanto le illustrazioni più tarde, contenute in manuali successivi, osavano essere più complesse.

La filosofia ambientalista di Roger Tory Peterson

Oggigiorno Peterson non è ricordato soltanto come uno dei più grandi ornitologi moderni, ma anche come uno degli avvocati più ferventi del movimento ambientalista. Un punto di svolta nella sua carriera si ebbe nei primi anni Sessanta con la pubblicazione di un articolo sull’Audubon Magazine, una rivista di ornitologia. In esso, Peterson dava prova della diminuzione delle popolazioni di aquile testabianca e soprattutto di falchi pescatori, additando l’uso incontrollato di DDT come la causa principale.

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«Gli uccelli sono più dei cardinali e dei rigogoli che rallegrano il giardino. Sono indicatori dell’ambiente – una sorta di cartina al tornasole ecologica» aveva dichiarato. Cosciente del potere dell’arte nello spronare il popolo alla consapevolezza – ambientale, nel suo caso – Peterson si era così dedicato a manuali di ornitologia prima come amante della natura, e soltanto poi come artista.

Falco pescatore
Il falco pescatore, una delle specie minacciate dai pesticidi secondo Peterson

Il terrore di un mondo silenzioso

La Field Guide del 1934 fu soggetta a diversi ampliamenti e revisioni negli anni, ma non fu l’unica. Peterson pubblicò anche manuali sugli uccelli messicani ed europei, nonché manuali riservati a intere famiglie come quella dei pinguini, tra i suoi animali preferiti. Come nel romanzo Primavera silenziosa della sua amica Rachel Carson, Peterson era terrorizzato all’idea di un mondo silenzioso, senza il canto degli uccelli: «Non potrei vivere senza gli uccelli, francamente. Odierei vivere in un mondo privo di vita». Tutta la sua esistenza è prova tangibile di questa affermazione.

Per vedere alcune delle illustrazioni di Peterson: https://www.guernseys.com/v2/roger_tory_peterson.html

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Bibliografia essenziale:

  • Mark Obmascik, Fowl obsession, pubblicato il 19 ottobre 2011 su audubon.org
  • https://rtpi.org/
  • Encyclopaedia Britannica, voce “Roger Tory Peterson”

Caterina Cantoni

Classe 1998, ho studiato Lingue e Letterature Straniere all'Università Statale di Milano. Ammaliata da quella tragicità che solo la letteratura russa sa toccare, ho dato il mio cuore a Dostoevskij e a Majakovskij. Viale del tramonto, La finestra sul cortile e Ritorno al futuro sono tra i miei film preferiti, ma ho anche un debole per l'animazione. A volte mi rattristo perché so che non mi basterebbero cento vite per imparare tutto ciò che vorrei.

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