Con l’arrivo dell’estate tutti cerchiamo un rifugio, un luogo in cui poterci ritirare per uscire dalla quotidiana lotta per la sopravvivenza proprio in previsione di quel momento di agognato rilassamento.
I personaggi di William Shakespeare non sfuggono a questo ritmo vitale.
La foresta
Prima di prendere in esame As you like it nello specifico, segnaliamo la forte presenza della foresta nel mondo shakespeariano. L’elemento naturale non è infatti marginale, in alcuni testi diventa una vera svolta di trama: le tre streghe profetizzano a Macbeth che sarà sconfitto quando la foresta di Birnam marcerà verso di lui. Ne La tempesta il bosco è il luogo dove i naufraghi si perdono e vengono ingannati dallo spiritello Ariel.
I due testi in cui la foresta è vero e proprio mondo altro sono A midsummer’s night’s dream e As you like it. Nel primo l’ambientazione bucolica diventa palcoscenico per amori proibiti, vendette, inganni e soprattutto magia. Nel secondo testo invece, il luogo parte come destinazione degli esiliati ma diventa poi rifugio dove estrarsi dalla realtà per poter correggere gli errori passati.
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La città
La controparte, come abbiamo già accennato, è la città, nello specifico la corte. Qui le regole sono ferree e sono dettate dall’unico potere umano. In città i personaggi sono costretti a rispettare gli ruoli che sono loro assegnati dalla società.
Non è difficile quindi comprendere il motivo per cui i personaggi fuggono da quel sistema. In A midsummer’s night’s dream lo fanno per poter inseguire il loro vero amore, mentre in As you like it fuggono dal potere autocratico del Duca Frederick, padre di Celia e zio di Rosalinda.
Come vi piace
La trama principale del testo vede come protagonisti Rosalinda e Orlando; lui è l’ultimo figlio del deceduto Sir Rowland de Boys, affidato al primogenito Oliver, non gli viene concessa un’istruzione valida. Orlando quindi vuole vendicarsi, ma suo fratello vuole allo stesso tempo liberarsi di lui, dunque gli manda contro Charles, un lottatore. Alla lotta assistono Rosalinda e Celia, delle quali la prima si innamore di Orlando. Rosalinda viene poi bandita dal regno dallo zio, padre di Celia; quest’ultima non vuole abbandonare l’amata cugina e fugge con lei nel bosco di Arden insieme al fool Touchstone.
Nel bosco di Arden si rifugia anche Orlando e qui incide sugli alberi tutto l’immenso amore che prova per Rosalinda. La ragazza si trova nel bosco sotto mentite spoglie con il nome Ganimede, mentre Celia si fa chiamare Aliena. Le due incontrano diversi personaggi che fanno parte dell’ambiente rurale di Arden fino a incontrare proprio Orlando. Rosalinda dunque decide di mettere alla prova l’amore del ragazzo proponendosi come finta Rosalinda per farlo allenare all’amore per una dama, sempre con apparenze maschili.
In tutto questo, nel Bosco di Arden c’è anche il padre esiliato di Rosalinda, il vecchio Duca. Egli con i suoi uomini rimane rifugiato nel bosco e non si trattiene dal declamare quanto la vita rurale sia migliore di quella cittadina, seppur con le dovute difficoltà. Insieme al suo gruppo c’è Jaques, un altro giullare che però ha un umorismo molto diverso da quello di Touchstone, e una parlantina molto meno efficace.
Altre trame
Oltre a quella principale, As you like it è costellato di numerose sottotrame tutte di tema romantico. C’è William innamorato di Audrey, che si innamorerà di Touchstone e viceversa. Corin innamorato di Phebe che si innamora di Ganimede, da cui non è ovviamente corrisposta. Si arriverà alla fine addirittura al matrimonio tra Celia e Oliver, il fratello maggiore di Orlando; evento piuttosto bizzarro visto che i due si vedono a malapena per una scena.
Insomma William Shakespeare ama farcire le trame su sfondo bucolico di amore, equivoci e riappacificazioni.
«As you like it» su National Theatre at home
Con la regia di Polly Findlay, la produzione del testo shakespeariano del National Theatre è un allestimento in chiave contemporanea. La scena si apre proprio su quella città che immaginiamo: frenetica, consumistica e dedita esclusivamente alla produzione. Sul palco vediamo infatti uomini e donne intenti a lavorare con solerzia a delle scrivanie. Qui si svolge la prima parte della trama, poi ci si sposta in Arden.
Per creare Arden la regia aziona una macchina scenica incredibile: le sedie e i tavoli vengono sollevati da un macchinario sopraelevato che quindi li sospende in aria dando l’idea della foresta. Quest’ultima non è prettamente gioiosa, almeno in principio. Le luci sono fredde, notturne, la nebbia sembra avvolgere il paesaggio.
«Che sia per sempre o un secondo»
La scelta registica comunica un messaggio: Arden è sì la foresta dove ci rifugiamo per vivere in modo diverso dal solito, ma noi abbiamo pur sempre un punto di partenza. Il fatto che gli alberi siano composti da quei medesimi tavoli e sedie degli uffici sembra dirci che prima o poi bisogna ritornare alla propria normalità.
Ecco il perché della nostra scelta di parlare di As you like it in riferimento al tema «Città invivibili» e soprattutto in relazione alle vacanze estive. Per quanto noi possiamo estraniarci dal quotidiano nelle poche settimane che ci concediamo di relax e vacanza, prima o poi a quello stesso quotidiano dovremo tornarci. E se volessimo invece pensare di trasferirci nella nostra Arden personale per sempre alla fine quella diventerebbe la nostra quotidianità, come succede ai pastori del testo shakesepeariano.
Perché vivere in fuga?
Il problema dunque forse siamo proprio noi nel momento in cui viviamo in una condizione troppo a lungo. As you like it propone la fuoriuscita dalla realtà per produrre un cambiamento in se stessi: grazie all’amore e all’immedesimazione nell’altro si può creare armonia anche al di fuori della finzione della foresta/vacanza.
Insomma, andare in vacanza dovrebbe forse diventare un momento di fuoriuscita dalla frenesia quotidiana per potersi interrogare sui propri bisogni e ritornare quindi alla vita quotidiana rinnovati, diversi.
Se l’uscita dalla normalità diventa solo una vera e propria fuga dalle responsabilità che aspettano solo di mangiarci vivi appena ritorniamo da Arden, forse stiamo sbagliando qualcosa.
La natura
Come già detto, la natura è la controparte della città nel testo di William Shakespeare. E così per noi le vacanze spesso comprendono un soggiorno in natura, esplorazioni di città antiche, storiche, con l’apprezzamento del tesoro paesaggistico che ci circonda in questo mondo. Le vacanze sono proprio quel momento in cui cerchiamo, in qualche modo, di riprenderci i ritmi naturali. Perché dunque uscirne ogni volta che ritorniamo al lavoro? Perché non permettiamo alla natura di trasformarci? Non si intende dire che dovremmo tutti lavorare in campagna, ma perché anche nel nostro mondo in continuo sviluppo continuiamo a ignorare la crisi climatica che ci circonda?
Uscire dal flusso quotidiano ci serve per ritrovare quella natura che stiamo abbandonando sempre di più, o meglio stiamo distruggendo. Tuttavia As you like it ci insegna tra le righe una cosa: la natura avrà sempre la meglio su di noi. Per quanto i protagonisti ci provino a contrastare in principio le leggi naturali, piano si renderanno conto di quanto siano sottomessi ad esse.
La trasformazione è sempre necessaria, senza di essa non c’è possibilità di procedere e la natura, regina di Arden e del bosco di Atene, ci chiederà il conto alla fine.

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