Bella Baxter è tutto ciò che le donne sarebbero se ne avessero il coraggio. Perché, in fondo, ciò che manca primariamente alle donne è il coraggio di essere se stesse, fino in fondo, al di là dei pregiudizi della società e al di là dei modelli imposti dal patriarcato. Prendere coraggio sarebbe il primo vero passo verso il cambiamento, che darebbe inizio ad un viaggio inarrestabile verso se stesse e verso le profondità della propria anima.
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Il viaggio di Bella Baxter è il viaggio delle donne
Il viaggio, come si diceva poc’anzi, è uno dei topoi più frequenti nell’arte tutta e in Poor Things! viene adoperato in modo encomiabile, eccellente.
Il film, che si articola in cento quarantuno minuti, è scandito dalle tappe del percorso della protagonista. La sua meta? La libertà, l’autocoscienza, l’auto-determinazione: tutti temi molto cari al genere femminile.
Come una contemporanea Ulisse, Bella Baxter affronta il viaggio verso la conoscenza che è, primariamente, verso se stessa.
A differenza di quello che sarebbe stato un qualsiasi protagonista maschile, il percorso di Bella non avviene per conquistare territori, combattere popoli o scoprirsi ancora più intelligenti e perspicaci di quello che già la società ha sempre fatto credere agli uomini: esso avviene per portarla “semplicemente” alla sua più intima e splendente natura.
È questa la sua grande scoperta, alla fine della pellicola.
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Una rotta molto lunga quella che Bella decide di iniziare contro il parere del suo creatore, Godwin Baxter, e del suo promesso sposo, Max McCandles, fedele allievo di Godwin.
Bella prende tutta la sua forza e va, seppur, all’inizio, ancora all’ombra di un altro uomo, ovvero Duncan Wedderburn, un attraente avvocato sibarita che fa leva su una caratteristica molto affascinante della ragazza: la sua smodata curiosità nei confronti del sesso.

Il travolgente erotismo di Bella Baxter
Non faremo nessuno spoiler sul perché, all’inizio del film e quasi per tutta la sua durata, sembra che Bella abbia un ritardo mentale; in realtà non è così, ma il motivo si chiarisce benissimo durante la visione.
L’aspetto che lascia spiazzati e, al contempo, assolutamente meravigliati, è questa prorompente sessualità di Bella.
Seguendo tutte le tappe della scoperta sessuale, Bella esperisce, in realtà, se stessa: in Poor Things! il sesso ha un’assoluta valenza ontologica. Esso stabilisce l’esistenza stessa della protagonista, ed è attraverso il sesso che il viaggio si compie, perché il sesso stesso è un mezzo potentissimo di auto-conoscenza.
Attraverso il sesso gli esseri umani esperiscono desideri e disgusti ed entrano in intima connessione prima con se stessi e poi, ovviamente, anche con gli altri.
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Nei secoli dei secoli, questa conoscenza per mezzo della sessualità è stata preclusa alle donne, come il portone di un luogo dove sarebbe stato molto pericoloso avventurarsi; ciò è chiaramente accaduto perché la conoscenza è libertà e per le donne la libertà non è mai stata un diritto, ma sempre una conquista.
Come lo è, dopotutto, anche per Bella.
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Ma il suo “utilizzo” e la sua esperienza del sesso sono talmente totalizzanti che ribaltano il modello patriarcale della donna oggetto di desiderio in una donna pienamente soggetto di desiderio.
Bella Baxter, la donna anti-patriarcale
Uno degli aspetti più stupefacenti di questa pellicola, che ne hanno fatto il grande successo mondiale da un punto di vista tematico, filosofico e valoriale, è stato, senza dubbio, aver lasciato un nuovo modello di femminile a cui donne di ogni età possono ispirarsi.
La letteratura, l’arte, la musica, hanno abituato il pubblico a eroi uomini e quando le “eroine” erano delle donne, lo erano perché manifestavano virtù care al patriarcato: obbedienza all’uomo, remissività, spirito di sacrificio, dedizione assoluta alla famiglia e al ruolo di mogli e madri.
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E invece Bella, in un qualche modo (che si palesa durante la visione) rinuncia a essere madre e moglie di un uomo perfettamente conforme al patriarcato più nero e più estremista, per rinascere a nuova vita (anche se lei stessa non si sarebbe aspettata quanto quella vita si potesse rivelare “nuova”).
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Bella diventa, così, un punto di riferimento nel mare nero della nuova rotta di ulteriore involuzione ideologica a cui stiamo assistendo nell’ultimo periodo, con le lotte per il diritto di aborto, la difesa di una certa cultura dello stupro da parte di alcuni esponenti politici e il sostegno a un modello retrogrado di famiglia tradizionale.
Bella sembra fluttuare nelle scene in cui cambia luogo del viaggio, che coincide, metaforicamente, con un altro salto quantico dentro di se; è interamente, con tutte le membra del suo gracile corpo, gaudente e soddisfatta nelle scene di sesso, dopo le quali fa sempre un passo più avanti verso la sua liberazione.
Perché Bella Baxter è davvero ciò che ogni donna sarebbe se avesse il coraggio di essere, e basta.
Contro ideali di bellezza irraggiungibili e moralismi claustrofobici, Bella ci ricorda che possiamo essere tutto ciò che vogliamo.
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Poor Things! è l’Odissea contemporanea verso la conoscenza, con la differenza che Bella parla al femminile e i suoi mostri non sono creature marine o maghe dai nomi, guarda caso, di donna, ma uomini stolti, egocentrici e rivoltanti.
Mentre lei illumina, tutto.
Si prenda fiato allora, perché ogni donna può iniziare il suo viaggio quando vuole e quando si sente pronta.
E potrebbe essere un’avventura senza limiti.
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