fbpx
Idda

Con «Idda» Michela Marzano sogna il lieto fine

Fatto insolito per il nuovo romanzo della filosofa italiana uscito lo scorso 22 gennaio. Di che cosa si tratta?

/
4 minuti di lettura

È uscito lo scorso 22 gennaio, Idda, l’ultimo romanzo di Michela Marzano edito da Einaudi. Si tratta della seconda opera di fiction della filosofa italiana, dopo lo splendido L’amore che mi resta uscito sempre per Einaudi nella primavera del 2017.

Leggi anche:

«L’amore che mi resta»: il tentativo disperato di avere accesso alle proprie origini

Una storia di identità e memoria

Protagonista di Idda è Alessandra, in un certo senso l’alter ego della stessa Marzano: anche Alessandra è un’italiana emigrata a Parigi, dove lavora come docente universitaria. Entrambe hanno un amatissimo compagno francese (Pierre per Alessandra, l’adorato Jacques per Michela Marzano).

Idda
Michela Marzano. Foto da: espresso.repubblica.it

Le somiglianze, però, sembrano finire qui: come sappiamo la Marzano insegna Filosofia morale, mentre Alessandra è una docente di Biologia vegetale. Soprattutto, in Alessandra troviamo un vero e proprio rifiuto delle sue origini italiane, dovuto ad un evento traumatico della sua giovinezza, che non sveleremo.

Chi è questa Idda, allora? La parola, che significa lei in dialetto salentino, si riferisce ad Annie ovvero la madre di Pierre colpita dal morbo di Alzheimer. Attraverso il commovente rapporto con la suocera, che ricorda volti ed eventi della propria vita secondo una logica imperscrutabile, Alessandra si sentirà finalmente spinta a fare i conti con il suo passato.

Tra maternità volute e negate

Così come accadeva anche ne L’amore che mi resta, la figura cardine di Idda è quella della madre probabilmente perché, come ha dichiarato più volte la Marzano, uno dei grandi rimpianti della sua vita è non aver avuto figli. Da un lato troviamo Annie che, pur non riconoscendo più il figlio a causa della malattia, ha fatto della maternità il desiderio di tutta una vita. Dall’altro c’è Alessandra che sembra fermamente decisa a non avere figli, ma che non riesce ad evitare di guardare con una tenerezza quasi materna i propri studenti.

Il coraggio del lieto fine

Lungi da noi fare spoiler, una cosa la possiamo dire: con Idda Michela Marzano ha osato il lieto fine, fatto insolito nella narrativa d’autore. Nonostante la durezza che spesso riserva la vita alla fine tutto torna al suo posto, lasciando al lettore la stessa serenità di quando si termina di leggere una fiaba.

Idda
La prima presentazione di Idda, lo scorso 27 gennaio, a Modena. Foto da: La gazzetta di Modena

È una scelta che può incontrare il plauso dei lettori, così come potrebbe lasciarli in qualche modo spiazzati, se non delusi: spesso nella vita il lieto fine non c’è e non si riesce a fare pace con i propri demoni, mettendo ordine all’esistenza. Ma, in fondo, riteniamo che la letteratura serva anche a questo: darci la possibilità di immaginare un mondo in cui, alla fine, andrà tutto bene. E allora, chapeau alla Marzano e al suo lieto fine.

 

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!

Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!

Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l'impresa e specializzata in Traduzione. Sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Nel 2020 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, «Noi quattro nel mondo».

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.