convegno

Un convegno per un pubblico interessante e interessato

Il Piccolo Teatro di Milano avvia un percorso triennale per comprendere chi guarda, abita e condivide il teatro.
Start

Nelle giornate di venerdì 24 ottobre e sabato 25 ottobre al Piccolo Teatro Grassi si terrà il convegno I pubblici della Milano che cambia. I tavoli di confronto saranno sette e vedranno come protagonisti gli addetti ai lavori, ma venerdì 24 dalle 9.30 alle 11.00 e sabato 25 dalle ore 9.30 alle ore 13.00 il pubblico potrà assistere alle sessioni plenarie (per prenotarsi, qui)

Il progetto

Con il Convegno 2025 il Piccolo Teatro avvia un Osservatorio triennale sul pubblico teatrale «con l’obiettivo di creare uno spazio di confronto, analisi e visione condivisa sul ruolo dello spettatore oggi e sulle trasformazioni nel modo di guardare, abitare e condividere il teatro».

Il teatro, quindi, diventa luogo in cui non solo si rappresenta la realtà, ma la si affronta e analizza nei fatti:

Specchio della città che è chiamato a rappresentare, il teatro diventa così luogo dove vivono interazioni plurali e diversificate tra individui e gruppi, spazio dell’incontro fra bisogni, aspettative, valori, desideri, in cui il dialogo può farsi carne. Immergendosi in questa corrente, nel tentativo di analizzare le dinamiche di significazione che ne sono alla base e gli orientamenti che ne scaturiscono, il convegno vuole promuovere un percorso di analisi e riflessione collettiva sul ruolo dello spettatore oggi e sulle trasformazioni nel modo di guardare, abitare e condividere il teatro, rideclinando in domanda aperta il motto fondativo del Piccolo Teatro: «Chi sono oggi i “tutti” e le “tutte” del “teatro d’arte per tutti”?»

Comunicato Stampa

Al passo coi tempi

Il progetto non per nulla è programmato su tre anni: fino al 2027, anno in cui si celebrerà l’ottantesimo anniversario della fondazione del Piccolo Teatro; la progettualità è triennale non solo per questo motivo, ma anche perché l’analisi sul pubblico di oggi deve necessariamente crescere, procedere per gradi, non potrà mai essere una singola istantanea ferma nella storia. Il primo anno sarà dedicato all’osservazione del pubblico milanese, a maggio 2026 si ragionerà sul pubblico internazionale e infine nel 2027 si concluderà con una riflessione sul pubblico nazionale.

In una città in costante evoluzione, immersa in un presente dominato dalla moltiplicazione delle immagini e da sempre nuovi orizzonti di “consumo visivo”, è importante rivoltare, alla maniera pirandelliana, il cannocchiale e indirizzare la lente di osservazione dall’“oggetto” spettacolo verso quella linea mobile – a sua volta in costante mutamento – su cui oscilla la posizione del pubblico teatrale. O, meglio, dei pubblici teatrali, in un processo di ramificazione degli sguardi che Luca Ronconi aveva tratteggiato, con lucidità, nel 2012 quando affermava: «[…] non mi piace pensare durante un evento teatrale di dover ridurre 500, 200, 80, 1000 persone a essere un pubblico. Se sono 1000, a me piacerebbe che fossero mille pubblici; ogni spettatore presente alla rappresentazione costituisce un pubblico»

Ibidem

Farsi vedere

Insomma, il progetto Interesse pubblico del Piccolo Teatro di Milano vuole proprio che il pubblico esca dal buio della sala e si faccia avanti, presente e in relazione con i suoi artisti.

Rinnoviamo l’invito a venerdì 24 e sabato 25 ottobre al Piccolo Teatro Grassi, ci vediamo a teatro (questa volta al mattino).

Leggi anche:
Un Teatro in relazione: la stagione 2025/2026 del Piccolo di Milano

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Marialuce Giardini

Diplomata al liceo classico, decide che la sua strada sarà fare teatro, in qualsiasi forma e modo le sarà possibile.
Segue corsi di regia e laboratori di recitazione tra Milano e Monza.
Si è laureata in Scienze dei Beni Culturali nel 2021

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