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Letteratura per l'infanzia

Letteratura per l’infanzia? Da leggere (e amare)

3 minuti di lettura

La letteratura per l’infanzia è letteratura. L’arte non ha bisogno di etichette; tra l’altro si parla di letteratura per bambini e (quasi) mai di letteratura per adulti. Se lo si fa, ci si riferisce spesso ad un sottogenere (in particolare quello erotico).

Ciononostante, la distinzione c’è e questi grandi classici per l’infanzia vengono spesso abbandonati al proprio destino (sia dai lettori adulti che dalle case editrici) quasi si trattasse di letteratura di serie B.

Il potere di un’etichetta

Perchè leggere un libro per bambini? Ed è così che classici della grande letteratura per l’infanzia (o per ragazzi) non vengono più frequentati dagli adulti. Le eccezioni ci sono, ma sono poche e riguardano casi particolari come, ad esempio, Piccole donne (acquista)di Louisa M. Alcott.

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Letteratura per l'infanzia
Immagine dal film Il ritorno di Mary Poppins (2018), tratto dal secondo libro della serie scritta da Pamela L. Travers. Fonte: wikipedia.it

Ma cosa accade invece in altri casi, ad esempio per la saga di Pippi Calzelunghe (acquista) di Astrid Lindgren o per Papà Gambalunga (acquista)di Jean Webster? Neanche i bambini possono usufruire appieno di questa loro letteratura, perchè le case editrici (visto -forse- un pubblico quasi esclusivamente giovane) propongono spesso versioni semplificate. I brani più difficili (perchè si tratta pur sempre di classici) vengono tagliati, altre volte è tutto il libro ad essere riscritto dall’inizio alla fine.

Si potrebbe pensare che questa politica editoriale agevoli la lettura dei più piccoli, ma non è così. Privare un classico della propria veste originale danneggia tutti. L’autore, l’opera stessa e il pubblico sia giovane che adulto.

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Un mondo incantato

È importante che un bambino possa leggere fin dai primi anni, soprattutto se si tratta di classici scritti e pensati per lui. Leggere, e soprattutto leggere classici, aiuta a sviluppare il linguaggio, le capacità cognitive oltre che a far appassionare alla lettura.

E con la lettura si cresce e si diventa persone libere, capaci di capire sè e il mondo. È quindi ingiusto privare un bambino di una lettura impegnativa (magari semplificandola), ma con un impatto educativo decisamente più forte.

Gli studi psicoanalitici di Bruno Bettelheim, specializzato in psicologia dell’infanzia (in particolare di autismo), hanno dimostrato l’impatto emotivo e formativo delle fiabe sul bambino. Discorso che si potrebbe in qualche misura estendere alla letteratura per l’infanzia in generale.

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Il mondo incantato (acquista) è il saggio, in cui Bruno Bettelheim espone le sue teorie sull’importanza psicoanalitica delle fiabe. Fonte: ibs.it

Le fiabe pongono il bambino di fronte ai principali problemi umani: il bisogno di essere amati, il sentirsi inadeguati, l’angoscia della separazione, la paura della morte e via dicendo. Inutile dire che tutti questi sono temi centrali in ogni classico della letteratura, in ogni essere umano, in ogni fase della vita.

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Libri invisibili

Se molto spesso i classici per l’infanzia vengono semplificati e banalizzati, altre volte non vengono tradotti affatto. Questo è il caso di alcuni romanzi di Lucy M. Montgomery, autrice della serie di Anna dai capelli rossi (acquista) (o Anne di Tetti Verdi, dal titolo originale Anne of Green Gables).

Oltre a quella di Anne Shirley, la Montogomery è infatti autrice di altre due saghe per ragazzi: in Italia manca la traduzione del terzo e ultimo volume della serie di Emily della Luna Nuova, mentre la serie di Pat di Silver Bush (in due volumi) rimane ancora inedita.

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La casa editrice Jo March si occuperà della pubblicazione del primo volume di Pat di Silver Bush, della trilogia di Emily della Luna Nuova. Fonte: facebook.com/Jomarch

Questo accade anche per la maggior parte delle opere di James M. Barrie (autore di Peter Pan) e di Jean Webster.

Di certo alcuni lettori adulti volenterosi (oltre che capaci nelle lingue) potrebbero cimentarsi nella lettura dell’originale inglese, ma questi grandi testi rimangono comunque fuori dalla portata dei bambini, primi destinatari di una letteratura dedicata a loro, ma di cui il mercato li priva.

Il lieto fine possibile

Come nelle favole, anche in questo caso un lieto fine c’è; o potrebbe esserci. Basterebbe solo ricordare innanzittutto che leggere un libro non significa solo leggere una bella storia.

La bella storia è fatta di tanti altri particolari, di scelte di stile, di parole pensate con uno scopo preciso. In buona sostanza: la Divina Commedia non è solo la storia di un uomo che cerca di fuggire da un bosco in modo alquanto fantasioso.

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Dentro ogni libro già stampato e pronto per la lettura c’è o c’è stata una persona che ha lavorato con fatica e amore per creare dal nulla una storia da raccontare e per raccontare innanzitutto se stesso. Basterebbe ricordare questo per ridare luce al lavoro di tanti uomini e donne illustri, proponendo nuove opere e migliorando quelle già in commercio.

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Nel nostro mercato esistono però anche casi positivi, come l’edizione di Alice nel Paese delle Meraviglie edita da BUR deluxe. L’edizione, oltre a riportare il testo di Lewis Carroll in tutta la sua bellezza, inserisce anche le illustrazioni originali di Sir John Tenniel. Fonte: haip.club

Solo così si aiutano i bambini a diventare piccoli lettori e gli adulti a riscoprire classici che parlano anche a loro. Perchè la letteratura per l’infanzia ha questo scopo: aiutare i bambini a diventare adulti e ricordare agli adulti di quando erano bambini, per far capire loro che non sono cambiati poi così tanto.

 


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