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A Milano Sepúlveda racconta le sue favole

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luis sepulvedaOggi, 24 ottobre 2015, Luis Sepúlveda ha incontrato i suoi fan all’auditorium del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano in occasione di Bookcity. Tra il pubblico sia grandi sia bambini, tutti ad ascoltare le meravigliose storie dello scrittore cileno. Le sue favole sono infatti il frutto di esperienze personali poi tramutate in parole scritte ed illustrazioni che hanno conquistato i cuori di grandi e piccini.

L’ultimo romanzo dello scrittore, presentato durante l’evento, è Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà. Si tratta di un libro per l’infanzia che presenta le antiche origini di Sepúlveda: iI fratello del nonno era infatti un pedagogo del popolo mapuche (da ce, “popolo”, e mapu, ovvero “della terra”). Di questa popolazione lo scrittore ammira molto l’amore per la natura e il loro senso di gratitudine verso la Terra, un valore che non andrebbe perso. Questi elementi sono stati quindi riproposti nel nuovo romanzo dell’autore, un libro che narra le avventure di un cane che assiste al razzismo e all’intolleranza umana. La particolarità di quest’opera è il punto di vista, quello del cane protagonista, che ci costringe ad avere così una percezione del mondo molto diversa da quella umana: una problematica che ha messo in difficoltà Sepúlveda durante la stesura dei primi capitoli, ma che è riuscito brillantemente a superare con un nuova storia immersa nel mondo animale. La favola è stata ispirata da un evento realmente accaduto: un bambino che perde il suo cane e, ansioso, aspetta che torni da lui. Durante l’intervista è stato inoltre sottolineato il forte legame con Buck di Il richiamo della foresta di Jack London, anche se in questo caso è il narratore a raccontarci la storia, e non il protagonista animale.

Lo scrittore, intervistato da Luca Crovi, ha narrato al pubblico alcuni eventi molto singolari della sua vita: come si è procurato il grosso tavolo su cui scrive le sue storie, una volta appartenente a un fornaio e ancora oggi pregno dell’odore di pane; le sue avventure tra le balene e la sua voglia di salvare il mondo animale, lo stretto legame con i suoi figli e nipoti, severi critici e lettori.

gabbianellaNon tutti i romanzi di Sepúlveda sono per ragazzi, ma Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare è stato indubbiamente il punto di svolta che lo ha consacrato al genere della letteratura per l’infanzia, facendo sì che le sue opere si aprissero a un pubblico ancora più ampio e vendendo così più di 6 milioni di copie in Italia. La storia si ispira al suo gatto nero, Zorba, amato così tanto dai suoi figli che l’autore era costretto ogni sera a raccontare loro una nuova (improvvisata) avventura in cui il protagonista era proprio il loro gatto. Da qui, la nascita – due anni dopo – del romanzo più celebre di Sepúlveda, da cui è stato tratto un altrettanto celebre film d’animazione. È sempre il gatto di famiglia, cieco e malaticcio, a ispirare il secondo romanzo per bambini dell’autore, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico. Per quanto riguarda Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, la favola nacque quando uno dei sei nipoti dello scrittore gli chiese come mai le lumache fossero così lente: quattro anni dopo, Sepúlveda rispose con un libro per bambini sull’argomento.

L’autore ha poi sottolineato l’importanza dell’oralità per la stesura dei suoi romanzi: le sue storie sono prima di tutto narrate ad alta voce, di fronte ai suoi figli o ad amici, in modo da poter essere giudicate e condivise. La stesura vera e propria arriva soltanto dopo la conversazione, non viceversa.

Luis Sepúlveda si è recato nel pomeriggio a Lecco, dove è stato proclamato cittadino onorario.

storia di un cane

 

 

 

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