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Che cosa significa amare e scopare nel XXI secolo?

Cosa ci spinge davvero verso l'altro? I nostri comportamenti e i nostri bisogni sono naturali, o sono il frutto di un linguaggio ideologico che distrugge la soggettività? A queste domande prova a rispondere l'autrice millennial Tamara Tenenbaum in «La fine dell’amore. Amare e scopare nel XXI secolo».

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11 minuti di lettura

Il libro di Tamara Tenenbaum, La fine dell’amore. Amare e scopare nel XXI secolo, edito da Fandango Libri a febbraio 2022, è divino. Siamo davvero molto felici di poter parlare di questo testo sulle pagine della nostra rivista. Perché questo saggio è un’opera d’arte, una di quelle che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita e che dovrebbe essere riportato nei canoni letterari a scuola.

In questo articolo ne discuteremo senza svelarvene i segreti, ma facendovi sbirciare tra le sue pagine, per darvi un’idea quanto più completa e esaustiva di uno dei testi più affascinanti degli ultimi anni.

Amare, scopare, amare: è questo il problema

Tamara Tenenbaum è una giovane donna (l’autrice è nata nel 1989 a Buenos Aires) che appartiene ad una comunità di ebrei ortodossi. Essendo nata nel 1989 è a tutti gli effetti una millennial (nati tra il 1982 e il 1995). È una ragazza apparentemente come tutte le altre, ma fin da piccola sviluppa una capacità critica innata e matura, che la porta a distaccarsi dalla sua comunità e a conoscere il mondo occidentale in cui vigono due leggi fondamentali: il consumismo e il patriarcato. È contro questi due mostri che si scontra la nostra protagonista. Tamara è, infatti, la protagonista del saggio che con tono ironico e analitico allo stesso tempo, si addentra nelle dinamiche dell’amore e della sessualità del XXI secolo. Co-protagonisti della trattazione, accanto a lei, i coetanei della sua generazione che condividono gli stessi punti di vista, le stesse paure e desideri dell’autrice.

In un vortice che si arrovella tra lo sguardo chirurgico dell’autrice, il suo senso di incanto e speranza per il futuro, chi legge viene totalmente catapultato nella sua dimensione. Impara a condividerne il viaggio, un percorso a ostacoli tra le relazioni contemporanee che si costruiscono sia con se stessi che con gli altri.

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Amare, scopare, amare: la questione e il cuore del saggio restano sempre questi. Tamara si alterna tra sentimenti e necessità, tra ideali e consumo delle relazioni. Cosa ci spinge davvero verso l’altro e quanto i nostri comportamenti e i nostri bisogni sono naturali? o non sono semplicemente il frutto di un linguaggio ideologico che ci distrugge la soggettività, portandoci tutti sulla stessa barca di malinconia, ansia da prestazione e insoddisfazione generalizzata?

Tamara Tenenbaum si, e ci, immerge nell’argomento citando spesso moltissimi autori e autrici che hanno parlato e analizzato la complessità della soggettività e delle relazioni di oggi prima di lei. Lo fa donando ai lettori continui spunti di riflessione. Infatti, ad un certo punto, l’autrice sostiene:

Gli uomini non possono importare così tanto nella vita

Tenenbaum, 2022,168

Amare e scopare per le donne: le due facce dei programmi ideologici

L’aspetto che è senza dubbio più interessante del saggio di Tenenbaum è il modo in cui svela i limiti che un programma ideologico di stampo patriarcale infligge sulla vita delle donne.

Un programma ideologico è un insieme di norme linguistiche verbali e non verbali che fanno da substrato ad una società e ne indicano le linee guida. Esse, poi, si traducono in comportamenti, atteggiamenti, che i soggetti iniziano a considerare come naturali. Di fronte a un’ideologia, nessuno è portato a farsi delle domande: la capacità critica di una persona è completamente annullata in favore dell’azione. E questa “azione” diventa spontanea come bere o mangiare.

Nell’ideologia patriarcale e consumistica, presa di mira da Tenenbaum, sono le donne a rimetterci sempre: la loro libertà, la loro voglia di cambiare e di evolversi come esseri umani, il loro desiderio, sia fisico che spirituale di creare delle relazioni, sono condizioni messe a dura prova dall’ideologia. E nonostante l’autrice abbia appena trentatré anni, il suo rammarico nei confronti di certi limiti è ancora vivo, sanguinante. Essere donna nel XXI secolo, infatti, è ancora molto complesso e sono ancora tanti i problemi da risolvere e da superare.

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Per questo, Tenenbaum afferma:

(…) l’amore si è imposto concettualmente come la forma specificatamente femminile di ribellione. (…) Ma la ribellione che il mondo ha lasciato loro raccontare e cantare è stata questa: quella di avere un cuore coraggioso, amare e perdere. O in altre parole, la libertà di consegnarsi a un uomo.

Tenenbaum, 2022, 28-37
amare e scopare

Un lavoro femminile h24

Tamara Tenenbaum tiene a sottolineare più volte, nel corso del suo testo, che amare e scopare per le donne sono un vero e proprio lavoro. E non ha poi tutti i torti: infatti nella società patriarcale, eteronormata e consumistica, amare e scopare diventano motivo di impegno costante per una donna.

La coppia è uno dei lavori richiesti dalla vita in una società capitalistica urbana. La coppia, ci viene spiegato, è uno sforzo enorme, anche se non si mette mai in discussione se questo sforzo valga la pena, né il modo in cui il suo carico si ripartisce in termini di genere.

Tenenbaum, 2022, 55

Il desiderio di una donna, come corpo e soggetto desiderante, viene messo alla prova dall’ideologia del patriarcato e dal mercato del desiderio. Pertanto, mentre la prima provoca una sottomissione della donna in quanto capace di realizzarsi come soggetto solo all’interno di una dimensione relazionale con un uomo, che tutti chiamano amore, il secondo ci porta a desiderare solo all’interno di determinate logiche di controllo. Il rapporto monogamo, ad esempio, è una di queste. Intorno ai trent’anni, infatti, i fantasma dell’orologio biologico e della solteria, come la chiama l’autrice, ovvero della condizione di single, iniziano inesorabilmente a comparire, nonostante tutte le battaglie condotte nel passato.

Una donna sola, una donna single, una donna senza figli, fanno ancora pena alle millennial, perché non sono ben incastonate nella vita sociale non essendo in relazione con un uomo e non rispondendo a determinate regole che la società ci ha fatto passare per necessità.

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Anche il sesso in quest’ottica diventa normato e Tenenbaum ne denuncia l’aspetto totalmente maschile: in cerca di approvazione, riconoscimento, ma anche di evoluzione, le donne hanno finito per comportarsi come gli uomini. Fanno ghosting, non si preoccupano più di ferire o meno l’altro e temono l’intimità come la peggiore delle patologie. In tutto questo la donna viene percepita e si pone in prima persona come oggetto desiderato e non soggetto desiderante. Le donne, così, vengono schiacciate dall’ansia da prestazione, perché, piuttosto che comunicare ciò che vorrebbero, preferiscono accontentare il desiderio di chi sta con loro in quel momento.

Come si evolvono amare e scopare nel XXI secolo?

Nella chiosa del testo, Tenenbaum sostiene:

Rivendichiamo il desiderio ma anche i legami di cura, esigendo politiche pubbliche che ci permettano di organizzare i nostri vincoli senza pensare a chi ci dovrà mantenere quando avremo bisogno di aiuto. Genereremo le condizioni materiali per poterci avvicinare agli altri con un approccio che non sia la competizione. Creeremo le condizioni simboliche per nominare quel che ci violenta e fermarlo prima che sia troppo tardi, prima che l’unica richiesta possibile sia la richiesta di castigo. Ci proveremo.

Tenenbaum, 2022, 250

Il messaggio conclusivo di questo testo fuori dalle righe eppure, forse proprio per questo così reale e toccante, per alcuni versi, è il lascito di una donna che auspica un futuro libero, a prescindere dalle scelte che si vogliano portare avanti nella propria vita.

amare e scopare

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L’amore, la sessualità, il vivere questi, devono diventare l’espressione libera di un’esistenza, al di là delle catene ideologiche e del controllo anche del suo contrario.

La paura dello stupro, l’ansia da prestazione nella relazione, infatti, sono tutti meccanismi oscuri figli di politiche e di ideologie della coercizione, da cui nessuna donna al mondo (nemmeno quelle che vivono nei paesi più “evoluti”) può fuggire.

Dunque, in un futuro giusto, l’unica salvezza è l’essere libere di scegliere, nel pieno delle proprie forze, nel pieno del proprio desiderio.

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Anto D'Eri Viesti

A proud millennial. Dopo il dottorato in semiotica e gender studies decide di dedicarsi solo alle sue passioni, la comunicazione e la scrittura.
Copywriter e social media manager.
La verità sta negli interstizi, sui margini e nei lati oscuri.
Tanti fiori, cioccolato e caffè.

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