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Back to the Future Musical

«Back to the Future: The Musical»: a ogni scelta un futuro diverso

2 minuti di lettura

Back to the Future: The Musical è un adattamento teatrale del celebre film omonimo del 1985, un’opera che ha saputo portare l’iconica storia di Marty McFly e Doc Brown dai grandi schermi ai palcoscenici di tutto il mondo. Il musical, nato dalla mente creativa di Bob Gale e Robert Zemeckis, gli stessi sceneggiatori del film originale, ha debuttato nel 2020 al Manchester Opera House, nel Regno Unito, prima di spostarsi a Londra.

Bob Gale e Robert Zemeckis hanno collaborato con Alan Silvestri, compositore delle musiche del film, per mantenere coerente l’atmosfera (il musical gioca ovviamente molto sulla componente nostalgia) scrivendo anche nuove canzoni, ma mantenendo allo stesso tempo i pezzi iconici come The Power of Love e Johnny B. Goode. Ovviamente il linguaggio teatrale garantisce nuove possibilità al fenomeno originale.

La saga cinematografica

Prima di diventare un musical, Back to the Future era (e rimane) una delle saghe cinematografiche più amate di tutti i tempi. Il primo film, uscito nel 1985 e diretto da Robert Zemeckis, racconta la storia di Marty McFly, che si ritrova a viaggiare nel tempo e sperimentare vari cambiamenti anche nella sua vita grazie una macchina del tempo costruita da Doc Brown. Sappiamo che nel primo film Marty si ritrova nel 1955, dove accidentalmente ostacola la storia d’amore dei suoi genitori, rischiando così di fatto di non essere mai nato.

Nel secondo film della saga i paradossi temporali sono anche maggiori, è nota una scena di The Big Bang Theory dove gli eccentrici nerd si interrogano sulla validità o meno degli avvenimenti tra il primo e il secondo film usando addirittura una lavagna. Nel terzo film è palese il vero significato della saga: essere in grado di costruirsi il proprio futuro in maniera intelligente e capace, scegliendo per il meglio senza cedere alle provocazioni, perché il nostro destino in fondo lo decidiamo anche noi.

Il successo della saga non si limita quindi alla sua trama avvincente: la grande performance degli attori Michael J. Fox e Christopher Lloyd, insieme con la forza morale intrinseca nella vicenda lo hanno reso un cult.

Il musical e il tema dei futuri possibili

Nel passaggio dal cinema al teatro, il musical Back to the Future ovviamente mantiene vivo il tema dei paradossi temporali e dei futuri possibili. Attraverso una narrazione vivace, il musical espande l’idea dei futuri alternativi già esplorata nei film.

Per esempio, i personaggi principali, Marty e Doc, affrontano situazioni che li costringono a confrontarsi con versioni diverse della loro realtà, mostrando il potere delle nostre scelte. Ogni decisione può avere conseguenze tali che a ognuna di queste può corrispondere addirittura un futuro alternativo totalmente diverso, anche se la decisione appare insignificante sul momento. Questa riflessione viene resa ancora più intensa grazie alle canzoni che mai come in questo caso rappresentano i dubbi e le paure di ognuno.

Oltre a intrattenere, Back to the Future: The Musical ha la capacità di far interrogare il pubblico sul tempo e sul futuro in particolare, in una location di tutto rispetto come quella teatrale.

Illustrazione di Lucia Amaddeo

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Silvia Argento

Nata ad Agrigento nel 1997, ha conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne, una magistrale in Filologia Moderna e Italianistica e una seconda magistrale in Editoria e scrittura con lode. È docente di letteratura italiana e latina, scrittrice e redattrice per vari siti di divulgazione culturale e critica musicale. È autrice di due saggi dal titolo "Dietro lo specchio, Oscar Wilde e l'estetica del quotidiano" e "La fedeltà disattesa" e della raccolta di racconti "Dipinti, brevi storie di fragilità"

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