città eros

Calore in città e freddo a letto: in estate lo spazio urbano uccide l’eros

Articolo della newsletter n. 52 - Luglio/agosto 2025

3 minuti di lettura

C’è stato un tempo in cui la città era un vero e proprio teatro dell’eros: il brivido dell’incontro fortuito al bar, la tensione sessuale che esplodeva nei corridoi degli uffici, gli sguardi rubati sui mezzi pubblici. L’urbanità diventava così complice del desiderio, perché si poneva come una rete di occasioni, di stimoli, di ruoli e fantasie. 

Basti pensare a Parigi negli anni della Bohème, la scena techno di Berlino, New York negli anni Settanta; la città era uno spazio erotico, perché si poteva esprimere la libertà individuale e collettiva. 

Il filosofo Walter Benjamin la descriveva come un luogo della shock experience, dove ogni incontro poteva essere il pretesto di un sogno erotico, di una sorpresa.

Oggi, invece, la città è diventata un ambiente sorvegliato, ansioso, compromesso. Gli spazi pubblici sono colonizzati da videocamere, da luoghi chiusi come i centri commerciali, dove tutto è soltanto un passaggio distratto e dove ognuno focalizzato solo nella propria individualità ha perso la capacità di accorgersi degli stimoli che provengono da ciò che ha intorno.

Una città invivibile è quindi una città anti-eros. Per salvare il desiderio bisogna pensare a nuove forme dell’abitare, del muoversi, di organizzare gli incontri, restituendo così all’eros tempi e luoghi che un tempo lo vedevano al centro dell’azione. 

Finché non si saprà ricreare una dimensione erotica, che mette al centro lo scambio con l’alterità, le città continueranno a essere luoghi affollati da corpi disincarnati e sicuramente non basterà il caldo a risvegliare il desiderio. 


Illustrazione di Giada Collauto

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Antonìa D'Eri Viesti

A proud millennial. Dopo il dottorato in semiotica e gender studies decide di dedicarsi solo alle sue passioni, la comunicazione e la scrittura.
Copywriter e social media manager.
La verità sta negli interstizi, sui margini e nei lati oscuri.
Tanti fiori, cioccolato e caffè.

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