les miserables

Les Misérables: alle barricate per la libertà

Articolo della newsletter n. 49 - Aprile 2025

3 minuti di lettura

Do you hear the people sing? ovvero «Senti le persone cantare?» è il ritornello di una canzone tratta dal musical Les Misérables, capolavoro molto longevo che è tratto da I miserabili di Victor Hugo.

All’interno del romanzo, e quindi della vicenda, sono moltissimi gli elementi presenti, trattandosi di un’opera letteraria mastodontica, come l’amore, la fede, il rapporto tra etica e legge; tuttavia tra questi spicca sicuramente l’idea di rivoluzione. La Francia da sempre è legata ai moti rivoluzionari, fin dalla primissima del 1789. Le barricate e il sogno di tantissimi giovani che muoiono per il desiderio di libertà sono narrate e cantate dal musical.

Do you hear the people sing?

La canzone che come detto maggiormente rappresenta lo spirito rivoluzionario e il desiderio di liberazione dei giovani in Les Misérables è l’iconica Do you hear the people sing?. Viene eseguita per la prima volta nel primo atto dello spettacolo. Al centro della storia troviamo il personaggio di Enjolras che incita alla rivolta i suoi compagni.

La domanda iniziale «Do you hear the people sing?» è il motto di rivolta che vuole spingere non il singolo, ma il gruppo a unirsi con chi si batte per la libertà e la giustizia. La collettività in tal senso, moto rivoluzionario fondamentale dell’orgoglio francese, è vantata attraverso l’anafora del testo che ripete la domanda. Il canto si fa sempre più corale per simboleggiare la potenza del gruppo. Anche se tutto parte da Enjorlas, il testo si evolve come un climax finché soprattutto non interviene il personaggio di Marius, interpretato nel film del 2021 da Eddie Redmayne.

Marius rappresenta una sorta di ponte tra la borghesia e il popolo. Marius sogna un mondo più giusto non solo per sé stesso, ma anche per la propria amata Cosette, un mondo dove il suo amore possa trionfare. Nel film Eddie Redmayne riesce a rendere vivo il proprio personaggio grazie a scelte di regia particolari, come quella di farlo stare in disparte durante la canzone, finché non interviene e dice che ha deciso di combattere con i suoi compagni.

Il rosso, colore della rivoluzione

Un’altra canzone fondamentale del musical che presenta i giovani rivoluzionari in tutto e per tutto è Red and black. Questa gioca sulla contrapposizione tra due colori: il rosso, colore della passione ma anche della rivoluzione, il nero che rappresenta la disperazione e la morte. Mentre i suoi compagni parlano di questo, Marius irrompe nella scena e racconta di essersi innamorato di Cosette.

It is time for us all
To decide who we are
Do we fight for the right
To a night at the opera now?
Have you asked of yourselves
What’s the price you might pay?
Is it simply a game
For rich young boys to play?
The color of the world
Is changing day by day…
Red – the blood of angry men!
Black – the dark of ages past!
Red – a world about to dawn!
Black – the night that ends at last!

La liberazione in questo senso ha una doppia narrazione: liberazione dall’ingiustizia, come ci insegnano i discorsi dei ragazzi riuniti, ma anche liberazione emotiva e personale che vive Marius dopo aver sperimentato l’innamoramento.

Il nero, però è in agguato. Malgrado tutti i meravigliosi discorsi sul cambiamento da realizzare, in seguito alla scelta di scendere in campo con i suoi compagni Marius, unico sopravvissuto, dovrà affrontare il prezzo della lotta per la libertà.

Il prezzo per la libertà: le sedie vuote

È Empty Chairs at Empty Tables la canzone più commovente del musical probabilmente. Questa ci mostra il momento in cui Marius si trova di fronte alle conseguenze della lotta. Dopo un feroce massacro alla barricata, Marius è sopravvissuto grazie all’intervento di Jean Valjean, custode di Cosette. Lui è da solo alla taverna dove i suoi compagni si riunivano, un tempo piena di sogni e speranze, mentre adesso è deserta.

Oh my friends, my friends forgive me
That I live and you are gone
There’s a grief that can’t be spoken
There’s a pain goes on and on

Phantom faces at the window
Phantom shadows on the floor
Empty chairs at empty tables
Where my friends will meet no more

Oh my friends, my friends
Don’t ask me what your sacrifice was for
Empty chairs at empty tables
Where my friends will sing no more

Marius non si sente fortunato a essere sopravvissuto, è il momento della sua presa di coscienza e della sua vera crescita. I suoi amici, tutti scomparsi per il bene comune, sono i veri eroi. Allora queste sedie vuote valgono il sacrificio? Ne vale la pena lottare per la libertà se poi bisogna finire sconfitti, o ancora peggio morire? La risposta è nel canto finale del musical, che riprende Do you hear the people sing. Non c’è mai nessun prezzo troppo alto da pagare per la giustizia. C’è sempre una vita da cominciare quando arriva domani.

Do you hear the people sing?
Singing a song of angry men?
It is the music of a people
Who will not be slaves again

When the beating of your heart
Echoes the beating of the drums
There is a life about to start
When tomorrow comes


Illustrazione di Annachiara Mezzanini

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Silvia Argento

Nata ad Agrigento nel 1997, ha conseguito una laurea triennale in Lettere Moderne, una magistrale in Filologia Moderna e Italianistica e una seconda magistrale in Editoria e scrittura con lode. È docente di letteratura italiana e latina, scrittrice e redattrice per vari siti di divulgazione culturale e critica musicale. È autrice di due saggi dal titolo "Dietro lo specchio, Oscar Wilde e l'estetica del quotidiano" e "La fedeltà disattesa" e della raccolta di racconti "Dipinti, brevi storie di fragilità"

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