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Il sodalizio tra arte
e cinema in 5 film

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7 minuti di lettura

«Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica». Questa frase del più grande regista giapponese Akira Kurosawa sottolinea la stretta relazione che intercorre tra il cinema e le altre forme di espressione artistica. A suggello di tale sodalizio, vi proponiamo cinque film, cinque registi che attraverso la macchina da presa hanno saputo raccontare le vite e le vicende di alcuni tra i maggiori protagonisti, capolavori e musei della storia dell’arte.

Renoir – oltraggio e seduzione

Phil Grabsky (2015)

Il film Renoir – oltraggio e seduzione (2015), prodotto da Nexo Digital e diretto da Phil Grabsky, si inserisce in un più ampio progetto culturale che quest’anno ha approfondito le numerose sfumature della personalità del pittore impressionista originario di Limoges.

Il film conduce lo spettatore all’interno di un’esperienza favolosa, in un alternarsi di musica, lettere e interventi di artisti e storici dell’arte nel tentativo di dispiegare le trame di una produzione artistica unica. Grande protagonista di questa creazione a metà strada tra documentario, film e concerto sono le sale della Barnes Foundation di Philadelphia, un museo prezioso, fondato nel 1922 da Albert Barnes. L’imprenditore americano collezionò più di 180 opere di questo artista così misterioso e dibattuto: qual è il segreto che si cela dietro ai suoi capolavori? Come può l’arte trasmettere tanto?

Il fascino che avvolge le opere di Renoir ancora oggi ci fa interrogare sul vero significato di questa ossessiva produzione di nudi che sembrano oscillare, appunto, tra oltraggio e seduzione.

Le grandi bagnanti, Renoir, 1887

Francofonia – Il Louvre sotto occupazione

Aleksandr Sokurov (2015)

Dopo il precedente capolavoro intitolato Arca Russa (2002), il regista Aleksandr Sokurov si è presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2015 con Francofonia – Il Louvre sotto occupazione (2015), un lungometraggio ambientato interamente all’interno del Museo del Louvre di Parigi, simbolo e cuore della cultura europea straziato e profanato dall’odio cieco figlio della Seconda Guerra Mondiale, che sottolinea il forte legame tra cinema e storia, tra arte e uomo.

In un’Europa divisa e svuotata di tutto, i due protagonisti, il conte Franz Wolff-Metternich, capo della commissione tedesca per la protezione delle opere d’arte in Francia, e Jacques Jaujard, direttore del Louvre, pur formalmente nemici, si ritrovano per la prima volta alleati per salvare dalla razzia nazista il patrimonio artistico di questo “scrigno” parigino. L’arte in questo caso diventa vero e proprio valore di umanità in cui riscoprire l’identità di un’intera nazione. «Uno stato ha bisogno di un museo per esistere» è il messaggio del film.

Francofonia-Shooting-4

Peggy Guggenheim: Art Addict

Lisa Immordino Vreeland (2015)

Dal recente ritrovamento delle registrazioni rilasciate alla biografa Jacqueline B. Weld, la regista Lisa Immordino Vreeland realizza Peggy Guggenheim: Art Addict (2015), un intrigante documentario che scava nel profondo della vita e dello stile di Peggy Guggenheim, ereditiera, mecenate e icona dell’arte del XX secolo. È la stessa voce della collezionista statunitense a scandire i nomi dei grandi scrittori e artisti che non solo hanno calcato la scena intellettuale dell’Europa del Novecento, ma che sono diventati parte integrante della quotidianità della giovane Guggenheim. Marcel Duchamp, Jackson Pollock, Salvador Dalì, Max Ernst, Man Ray, Pablo Picasso: stelle nascenti di un panorama artistico unico nella storia che caratterizzeranno la sua vita sregolata e entusiasmante. Accanto a momenti di euforia e divertimento sfrenato ritroviamo periodi bui, dominati dalla depressione che rivelano la fragilità di una personalità complessa e tormentata.

guggenheim

Woman in Gold

Simon Curtis (2015)

Protagonisti di Woman in Gold (2015) di Simon Curtis sono l’affascinante Ritratto di Adele Bloch-Bauer, realizzato da Gustav Klimt nel 1907 e l’appassionante storia vera che si cela dietro la sua scomparsa. Maria Altmann, interpretata da una magistrale Helen Mirren, ebrea fuggita da Vienna a causa della persecuzione nazista e nipote della splendida musa di Klimt, dopo 40 anni dalla fine della guerra decide di riportare alla propria famiglia quel capolavoro trafugato indebitamente dalle truppe del Terzo Reich e che lo Stato austriaco considera il suo gioiello più prezioso. Woman in Gold non è solamente un film che parla di arte, ma è un monito contro ogni genere di ingiustizia e disumanità. Solo la determinazione, la speranza e il coraggio di non dimenticare permetteranno alla protagonista, affiancata da un giovane avvocato, di vincere una battaglia storica.

woman in gold

Frida

Julie Taymor (2002)

Ci sono personalità che sono diventate vere e proprie icone di bellezza e di stile e che il tempo non potrà cancellare. La pittrice Frida Kahlo, interpretata da Salma Hayek nel film Frida (2002) di Julie Taymor, è senza dubbio una di queste. Ispirato al romanzo di Hayden Herrera Frida: A Biography of Frida Kahlo (1983), il film ripercorre gli eventi, gli incidenti, gli amori e gli ostacoli che hanno reso l’artista messicana una donna irresistibilmente affascinante, inconsueta protagonista del panorama artistico del Novecento. Dalla passione per il pittore Diego Rivera alla relazione con Lev Trockij, dall’omosessualità al dolore per la perdita di un figlio ancora in grembo: l’arte di Frida Kahlo parla allo spettatore in quanto espressione di una vita rivoluzionaria sia nel pubblico sia nel privato.

frida

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Valentina Cognini

Nata a Verona 24 anni fa, nostalgica e ancorata alle sue radici marchigiane, si è laureata in Conservazione dei beni culturali a Venezia. Tornata a Parigi per studiare Museologia all'Ecole du Louvre, si specializza in storia e conservazione del costume a New York. Fa la pace con il mondo quando va a cavallo e quando disquisisce con il suo cane.

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  1. […] «Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica». Questa frase del più grande regista giapponese Akira Kurosawa sottolinea la stretta relazione che intercorre tra il cinema e le altre forme di espressione artistica. A suggello di tale sodalizio, vi proponiamo cinque film, cinque registi che attraverso la macchina da presa hanno saputo raccontare le vite e le vicende di alcuni tra i maggiori protagonisti, capolavori e musei della storia dell’arte. Continua a leggere… […]

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